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Morire di ictus a 17 anni per un succhiotto sul collo

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Città del Messico. Un ragazzo di 17 anni è morto per un ictus causato da un banale “succhiotto” sul collo, regalatogli dalla sua fidanzata poche ora prima del decesso.

Un semplice e quasi innocente momento di gioco, di passione. Un gesto naturale, tra giovani innamorati… che purtroppo è diventato fatale. Questo è quanto è successo a un ragazzo messicano di soli 17 anni, Julio Gonzalez Macias, che era a tavola con i suoi familiari quando ha iniziato a sentirsi male e ad avere le convulsioni. I soccorsi, prontamente allertati, sono giunti presto sul posto ed hanno trasportato in fretta il paziente presso l’ospedale più vicino, ma… non c’è stato niente da fare, purtroppo: Julio è deceduto poco dopo.

Ma cosa è successo? Com’è possibile una morte di questo tipo? C’erano state delle avvisaglie? Trattasi di morte cardiaca improvvisa? L’adolescente soffriva di una qualche patologia? Sembra proprio di no… Julio era giovane, forte ed in salute. L’unica cosa “strana” che è balzata subito all’occhio attento dei sanitari era un vistoso succhiotto sul collo, segno di un pomeriggio piuttosto caldo.

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, sarebbe stato proprio quel succhiotto ad uccidere il povero Julio: avrebbe infatti creato una lesione ad un importante vaso del collo e la successiva formazione di una bomba ad orologeria: un coagulo. La cui “partenza” verso il cervello dello sfortunato ragazzo, non gli ha lasciato alcuno scampo, generando un ictus di proporzioni micidiali.

La sua fidanzata 24enne, con cui il ragazzo aveva trascorso il suo tempo fino a qualche ora prima del suo decesso, terrorizzata all’idea di essere accusata di omicidio dalla famiglia Gonzalez che la ritiene direttamente responsabile, è scappata di casa ed è al momento irreperibile.

Episodi come questo non sono così isolati: già nel 2011 una donna 44enne neozelandese, in seguito ad un episodio analogo, era infatti rimasta parzialmente paralizzata in seguito ad un’altra ischemia cerebrale.

Alessio Biondino

Fonti: Messaggero, Daily Mail, Huffington Post

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