Si è concluso con un’assoluzione il processo di primo grado che ha coinvolto infermieri e medici accusati del reato di abbandono di persona incapace.
I sette dipendenti della struttura milanese “Pio Albergo Trivulzio” erano accusati di maltrattamenti. I fatti sarebbero accaduti nel mese di agosto 2013.
Una paziente di 97 anni, ricoverata per seguire la riabilitazione dopo una frattura ossea, morì a causa di un’infezione probabilmente conseguenza di una delle molte lesioni da decubito insorte durante il ricovero.
Venne dimessa il 26 agosto e morì a casa una settimana dopo.
La sentenza è stata emessa dal giudice della prima sezione penale Giuseppe Fazio con le formule «perché il fatto non sussiste» per il primario Paolo De Luca, assistito dai legali Simone Giuliani e Stefano Goldstein, e «per non aver commesso il fatto» per gli infermieri.
Medici e infermieri, nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura milanese, erano accusati di avere «abbandonato» nell’agosto 2013 la 97enne ricoverata e che era poi morta, con profonde piaghe da decubito e un’infezione da larve alla gamba, una settimana dopo essere stata dimessa.
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