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Monitoraggio Troponina come predittore mortalità in asintomatici

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La troponina cardiaca è un predittore indipendente di mortalità cardiovascolare in soggetti asintomatici o segni di malattia cardiovascolare.

I ricercatori dell’Università di Glasgow, in Scozia, illustrano che i meccanismi di questa associazione sono incerti e deve ancora essere stabilito un ruolo per il test della troponina nella prevenzione della malattia coronarica.

I ricercatori hanno voluto determinare se la concentrazione di troponina:

  1. poteva prevedere eventi coronarici,
  2. se era modificata da un trattamento con statine,
  3. se è un indice di risposta alla terapia in una popolazione in prevenzione primaria.

Nello studio WOSCOPS uomini con alterati valori di LDL – colesterolo e senza storia di infarto del miocardio sono stati randomizzati a pravastatina 40 mg una volta al giorno o placebo per 5 anni. In 3.318 partecipanti è stata è stata misurata con un test ad alta sensibilità la concentrazione plasmatica di troponina I cardiaca al basale e ad 1 anno.

La troponina basale è risultata essere un predittore indipendente di infarto miocardico o di morte per malattia coronarica (HR: 2,3; IC 95%: 1,4-3,7) per il più alto (≥5.2 ng / l) rispetto al più basso ( ≤3.1 ng / l) quartile di troponina (p <0.001).

E’ stata riscontrata una riduzione di 5 volte degli eventi coronarici, quando le concentrazioni di troponina sono diminuite di più di un quarto, piuttosto che un aumento di più di un quarto, sia nei soggetti trattati con placebo (HR: 0,29; IC 95%: 0,12-0,72 vs HR: 1.95 ; IC 95%: 1,09-3,49; p <0,001 per tendenza) che in quelli trattati con pravastatina (HR: 0,23; IC 95%: 0,10-,53 vs HR: 1,08; IC 95%: 0,53-2,21; p <0,001 per tendenza).

Il trattamento con Pravastatina ha ridotto la concentrazione di troponina del 13% (p <0,001) e ha raddoppiato il numero di uomini la cui troponina è scesa di più di un quarto (p <0.001), che li identifica come avere il più basso rischio per futuri eventi coronarici (1,4% in 5 anni).

 

CALABRESE Michele

Fonte:

Fonte: Ian Ford – JACC vol. 68 no. 25 2719-2728.

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