Bologna, 10 dicembre 2023 – L’inchiesta sulla serie di misteriosi malori che ha colpito il personale sanitario della Centrale del 118 Emilia Est ha preso una svolta significativa con l’indagine nei confronti di un operatore della stessa centrale. La Procura ipotizza il reato di lesioni dolose, poiché si ritiene che l’operatore abbia somministrato uno psicofarmaco, l’Entumin, ai suoi colleghi, causando pesanti effetti sedativi.
Tuttavia, la vicenda potrebbe coinvolgere altri attori, con l’attenzione focalizzata su due sanitari vicini all’operatore sotto accusa, i quali potrebbero averlo coperto o assistito.
L’inchiesta si è ampliata anche per quanto riguarda le presunte vittime, con almeno trenta persone sentite dai carabinieri dei Nas, superando di gran lunga i sette casi segnalati inizialmente dall’Ausl.
Non solo l’indagato potrebbe affrontare l’accusa di lesioni dolose, ma potrebbero essere contestati altri reati, inclusi quelli relativi al reperimento del farmaco in ambito ospedaliero e al suo uso a fini diversi da quelli medici. La questione è ulteriormente complicata dalla rivelazione che l’avvelenatore potrebbe aver iniziato ad agire ben prima dell’estate scorsa, coinvolgendo anche elicotteristi, con alcuni episodi che, miracolosamente, non hanno provocato tragedie.
La tensione nella Centrale operativa è palpabile, tanto che l’Ausl ha dovuto intervenire con uno psicologo e un supervisore. I dissidi sembrano avere radici nelle dinamiche interne, con malumori precedentemente legati alla formazione degli equipaggi dell’elisoccorso. L’elisoccorso, infatti, gode di incentivi economici superiori, innescando potenzialmente gelosie e rivalità interne. La situazione ha portato alla necessità di azioni formative e correttive per mitigare il malcontento.
Il ruolo degli investigatori si prospetta cruciale nei prossimi giorni, quando verranno ascoltati gli ultimi sanitari coinvolti. Resta da vedere se nuovi dettagli emergeranno e se saranno individuati ulteriori responsabili. Nel frattempo, l’operatore indagato è stato spostato da un compito affidato, lavorando ora in un diverso locale. L’intera comunità attende con ansia gli sviluppi di questa complessa vicenda che ha gettato ombre sulla professione sanitaria.
Redazione NurseTimes
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