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Il Ministro Orlando costituisce un gruppo di lavoro per “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”. Assenti (ancora una volta) gli infermieri

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Il Ministro Orlando costituisce con decreto un gruppo di lavoro per “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”. E gli assenti, ancora una volta, sono gli infermieri

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando ha dato vita con proprio decreto alla costituzione un gruppo di lavoro che si occuperà di “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”.
Plaudiamo all’iniziativa politica che finalmente apre la strada a politiche mirate su questioni di rilevanza sociale e sanitarie specifiche.

Questo indirizzo è dovuto alle mutate esigenze di salute espresse dai cittadini e alle dinamiche epidemiologiche che si evolvono verso la non autosufficienza.

Nel decreto, il ministro Orlando ha voluto considerare “la necessità di procedere ad una valutazione delle diverse misure, progetti ed interventi in materia sociale nonché nel campo della non autosufficienza, anche in vista del riordino e di una riforma complessiva delle politiche di settore”; per questo, si legge ancora nel decreto, viene “ritenuto utile costituire un gruppo di lavoro per lo svolgimento delle attività di esame e di approfondimento, propedeutiche alla stesura del Piano sociale nazionale, di cui all’articolo 21, comma 6, lettera a), del citato decreto legislativo n. 147 del 2017, nonché alla definizione del Piano per la non autosufficienza, triennio 2022-2024, di cui al medesimo articolo 21, comma 6, lettera c), del medesimo decreto legislativo n. 147 del 2017, nell’ambito della Rete della protezione e dell’inclusione sociale”.

Il gruppo di lavoro svolgerà attività di esame e di approfondimento, propedeutiche alla stesura del Piano sociale nazionale, nonché alla definizione del Piano per la non autosufficienza, per il triennio 2022-2024, nell’ambito della Rete della protezione e dell’inclusione sociale.

Il citato gruppo di lavoro “ha, altresì, il compito di promuovere l’implementazione del sistema dei servizi sociali individuati dalla normativa nazionale, nonché di favorire la razionalizzazione e la semplificazione del quadro delle politiche per la non autosufficienza, anche formulando proposte in materia di livelli essenziali delle prestazioni e di linee guida negli specifici campi di intervento, in collaborazione e raccordo con la Rete della protezione e dell’inclusione sociale”.

Non meno rilevante è leggere chi sia stato chiamato a far parte del gruppo di lavoro, presieduto dall’ex ministro Livia Turco.

Ci saranno don Vinicio Albanesi della Comunità di Capodarco, il dottor Pietro Barbieri componente del Comitato economico e sociale europeo, il dottor Fabrizio Barca del Forum diseguaglianze diversità, il dottor Aldo Bonomi, in rappresentanza del Consorzio Agenti sviluppo territorio (Consorzio A.A.S.Ter), la professoressa Nerina Dirindin dell’Università di Torino, la dottoressa Cristina Freguja dell’Istituto nazionale di Statistica (Istat), il dottor Alessandro Goracci, il dottor Angelo Marano e il dottor Paolo Onelli, in rappresentanza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il professor Cristiano Gori dell’Università di Trento, la dottoressa Antonella Pezzullo dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1, il dottor Francesco Poli in rappresentanza dell’Ordine degli assistenti sociali, la dottoressa Alfonsina Rinaldi esperta di politiche sociali, il dottor Nino Santarelli per la Regione Marche, la dottoressa Miriam Totis in rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia e il dottor Tiziano Vecchiato della Fondazione “Emanuela Zancan” Onlus.

Un gruppo di lavoro composto da 16 persone, presidente escluso, nel quale balza agli occhi anche dei lettori più distratti, la clamorosa assenza di infermieri.

Eppure si tratta di un profilo professionale di necessità ancor di più in quel gruppo di lavoro che ha avuto il compito di elaborare un piano per “gli interventi sociali e le politiche per la non autosufficienza”.

Temi che riguardano direttamente il lavoro degli infermieri come quello dei medici e degli assistenti sociali.

Queste ultime due professioni sono state chiamate dal ministro Orlando a far parte del gruppo di lavoro, gli infermieri invece sono stati dimenticati.

Perché vogliamo credere si sia trattato di una mera dimenticanza da parte del ministro Orlando che provvederà, quanto prima, a coinvolgere nel gruppo di lavoro anche gli infermieri.

Intanto, però, non possiamo che registrare anche l’ennesimo fallimento dei vertici della Fnopi, dei loro ben retribuiti portavoce (se 90mila euro annui vi sembran pochi!!!) che dovrebbero far sentire, appunto, la voce degli infermieri ma restano fuori ad abbaiare alla luna.

Redazione Nurse Times

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