Vessazioni, percosse ed umiliazioni ad anziani e malati psichiatrici da parte di operatori socio sanitari: le telecamere della polizia hanno filmato tutto, tra cui un vero e proprio pestaggio con oggetti contundenti. È accaduto a Milano, in una clinica convenzionata. Una clinica-lager.
“Un operatore assistenziale senza empatia e senza pietà, è come un giovane senza entusiasmo e senza idee. È come un vecchio senza esperienza e senza saggezza. Non importa che tipo di operatore sia… Non è necessario sapere se è un Operatore Socio Sanitario, un Assistente Educativo Culturale o un professionista come un Infermiere. Se non si provano empatia e pietà… non si può pensare di svolgere un ruolo assistenziale”.
Scrivevo così, qualche settimana fa, per introdurre un mio articolo (VEDI) dove raccontavo gli ennesimi episodi di violenza ai danni di anziani e di malati psichiatrici, documentati dalle riprese video della Polizia in una clinica del parmense. Erano immagini crude, di una durezza indescrivibile… di quelle che ti fanno aggrottare la fronte, sentire un tonfo infernale al cuore, un paralizzante groppo in gola, che ti fanno bagnare gli occhi e provare una profonda tristezza… immagini che ti fanno sussurrare a denti stretti: “maledetti bastardi”, mentre guardi quegli operatori che maltrattano con ferocia e malvagità dei pazienti inermi. Senza che tra i loro efferati gesti si intraveda mai un momento di riflessione, un piccolo segno di pentimento, dove poter ricercare un briciolo rinsecchito di pietà e di empatia.
Ma se quelle erano immagini dure e crude, queste girate in una clinica-lager di Milano e divulgate dalla Polizia di Stato in questi giorni, sono a dir poco terrificanti; sono pestaggi veri e propri. Sono vigliacche torture, ai danni di persone confuse dall’età e dalla malattia. Persone deboli, fragili, che non possono difendersi e che non sono in grado comunicare ciò che gli succede. Che non sono neanche in grado di scappare.
Contro di loro schiaffi, pugni, offese, minacce, umiliazioni, percosse con scarpe, padelle (contenitori di urine e feci), scope e addirittura con sedie usate come armi atte a minacciare e/o a colpire i poveri degenti. Dopo le botte, in un video girato dagli agenti si vede chiaramente anche uno sprezzante, disgustoso, cattivo e codardo gesto di uno degli operatori: il rovescio di un contenitore delle urine in pieno viso… ai danni di un signore anziano, colpevole solo di aver tentato una timida risposta verbale alle botte subite.
Stavolta le inguardabili vessazioni sono state perpetrate da operatori socio sanitari peruviani, ma poco importa. Diverse figure sanitarie votate alla cura e all’assistenza sono state purtroppo protagoniste di squallidi e indignanti episodi di questo tipo. Azioni aggravate a livello esponenziale dal fatto che chi le ha commesse, avrebbe dovuto curare ed assistere. Avrebbe dovuto aiutare.
L’indagine della polizia era iniziata a fine 2014, dopo un esposto presentato dai responsabili della comunità convenzionata con l’Asl di Milano e diverse segnalazioni che suggerivano la sistematica attuazione di maltrattamenti ai danni degli “ospiti” della struttura. Segnalazioni confermate anche da diversi racconti dei famigliari dei pazienti, che affermavano di aver trovato più volte sul corpo di questi ultimi evidenti segni di percosse; segni che non potevano essere accidentali. Proprio non potevano.
Così il 26 febbraio scorso, tre operatori peruviani sono stati iscritti nel registro degli indagati e un altro è stato arrestato in flagranza di reato, grazie alle strazianti immagini riprese dalle telecamere nascoste installate nella clinica psichiatrica. Immediatamente licenziato, è stato condannato in primo grado a 4 anni ai domiciliari. L’incubo di quei poveri utenti… è finalmente terminato.
Speriamo che gli esseri ignobili protagonisti delle violenze, non abbiano mai più modo di avvicinarsi ad un paziente in vita loro.
Fonti: Repubblica.it, Il Messaggero
Video: YouTube
Articoli correlati: Anziani: ancora violenze in una struttura protetta
Lascia un commento