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Mestre, Cisl alza la voce: “No a comunicazioni di cambi turno e chiamate al lavoro con messaggini”

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Mestre, Cisl alza la voce: “No a comunicazioni di cambi turno e chiamate al lavoro con messaggini”
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Il sindacato tratta con l’Ulss 3 per porre fine a una pratica invasiva. Chiesto il sostegno di Cgil e Uil.

Se un infermiere o un dottore si ammala, dall’Ospedale dell’Angelo di Mestre o dagli altri dell’Ulss 3 chiamano un altro collega al lavoro con un messaggio su Whatsapp o con un sms. La tecnologia aiuta, ma è pure molto invasiva. D’altro canto, se uno non avesse il cellulare, il problema sarebbe risolto. Ma come si fa a rinunciare?

Cgil e Uil della Funzione pubblica veneziana hanno detto nei giorni scorsi che a tutto c’è un limite e che la qualità del servizio sanitario offerto ai cittadini non deve eliminare la qualità della vita degli operatori. “Siamo felici che anche loro abbiano smesso di leggere i fumetti e di rincorrere i fantasmi – sbotta la Cisl -. Ora finalmente pure loro entrano nel merito dei veri problemi dei lavoratori, come avevamo già chiesto molti mesi fa. Se non avessero perso tutto questo tempo, adesso avremmo già un regolamento pronto”.

La questione è scoppiata in varie Ulss del Veneto e tutti lamentano più o meno gli stessi problemi, perché gli organici sono stretti e il lavoro sempre più caotico e stressante. Dario De Rossi, segretario Cisl, ricorda che alla fine dell’anno scorso proprio il suo sindacato aveva raccolto quasi 1.300 firme tra i lavoratori dell’Ulss 3 per chiedere all’Azienda un regolamento sui richiami in servizio dei lavoratori in caso di assenze improvvise di loro colleghi. La Cgil e la Uil, allora, accusarono la Cisl di svendere i diritti proponendo al personale, “con una politica al ribasso, di monetizzare il disagio”, sostenendo che invece servono nuovi modelli organizzativi per ridurre i carichi di lavoro.

Ora sono Marco Busato della Fp Cgil e Francesco Menegazzi della Uil Fp a chiedere un confronto con l’Ulss al fine di definire una modalità trasparente per le comunicazioni su cambi di turno e chiamate al lavoro, evitando il rischio di tensioni tra colleghi che, con questi messaggini, diventano reperibili praticamente 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno. «Una trattativa l’abbiamo già avviata da qualche mese – afferma De Rossi – e torniamo a invitare Cgil e Uil a parteciparvi: l’unione fa la forza». I punti salienti della bozza di regolamento proposta dalla Cisl sono: niente richiami senza consenso del lavoratore, no all’utilizzo di WhatsApp, regole chiare per la copertura delle assenze per malattia e, infine, un giusto indennizzo economico per il mancato riposo.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Gazzettino

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