Sono 8.843 gli infermieri di Msf impegnati giorno e notte in 72 Paesi del mondo.
È quasi impossibile trovare un progetto di Medici senza frontiere in cui non ci siano infermieri impegnati a fornire cure mediche salvavita. Nella Giornata internazionale dell’infermiere si celebrano il lavoro, la dedizione e la passione degli 8.843 infermieri di Msf, giorno e notte in prima linea in 72 Paesi del mondo. Un operatore umanitario su cinque è un infermiere, quasi il 90 percento appartiene allo staff nazionale e assiste uomini, donne e bambini della propria comunità. Sono state 63 le partenze di infermieri italiani verso progetti di Msf in tutto il mondo nel 2017.
Che sia in una sala operatoria, nel reparto di un ospedale, durante una campagna di vaccinazione, su una nave di soccorso nel Mediterraneo o in una clinica mobile che ha percorso chilometri per raggiungere una comunità remota, gli infermieri sono quasi sempre il primo volto che un paziente vede quando si affida alle cure di Msf. E come accade in tutte le cliniche del mondo, sono le persone con cui il paziente interagisce di più.
“Chi lavora come infermiere di Msf può sentire in prima persona come esserci faccia davvero la differenza tra la vita e la morte per i nostri pazienti; come quando vediamo arrivare in ospedale bambini malnutriti e senza energie che, dopo pochi giorni di cure, tornano a sorridere alla propria madre”, dichiara Tamara Candiracci, infermiera e career manager degli infermieri italiani di Msf.
In Msf l’approccio infermieristico è centrato sul paziente, che viene curato e supportato, adeguando le modalità di trattamento alla sua situazione. Gli infermieri svolgono molte attività prettamente cliniche, come rianimare i pazienti, monitorare i parametri vitali, medicare le ferite, somministrare pillole e iniezioni, inserire tubi per le terapie endovenose, effettuare vaccinazioni e altro ancora. In molti casi si tratta di attività salva-vita, che richiedono esperienza, tempismo e strumenti adeguati, nonostante condizioni spesso estreme. La qualità delle cure è supportata da linee guida, protocolli e procedure standard.
Racconta il dottor Sebastian Spencer, direttore medico di Msf: “Non dimenticherò mai quell’infermiere in Repubblica Centrafricana che mi ha insegnato a eseguire un accesso intraosseo per somministrare una trasfusione di sangue. Abbiamo salvato un bambino quel giorno a Paoua, ma ciò che ho imparato da quell’infermiere mi ha permesso di salvare altre vite e di insegnare questa procedura ad altri colleghi”.
Oltre alle attività cliniche, gli infermieri aiutano i pazienti nello svolgere azioni quotidiane che non riescono a fare da soli, come respirare, bere e mangiare, dormire e riposare, tenere costante la temperatura corporea. Ma ascoltano anche le loro storie, le paure e le speranze. Offrono una spalla su cui piangere ai familiari che perdono una persona cara. Diventano consiglieri quando i pazienti perdono fiducia nella possibilità di guarire. Sono il sorriso di cui c’è disperatamente bisogno in una situazione di stress. In sostanza, si prendono cura delle persone e li aiutano a riguadagnare la propria autonomia prima possibile.
“Essere un’infermiera fa emergere l’umanità che hai dentro”, racconta Philomena Obiefuna, infermiera nigeriana di Msf impegnata nell’emergenza nutrizionale nello Stato del Borno, colpito dal conflitto nel Paese. “Da infermiere, la mia specialità è fornire cure mediche, ma a volte essere ascoltati è ciò che davvero aiuta le persone”, dichiara Ahmad Nabil, infermiere iracheno di Msf, che assiste gli sfollati interni in fuga dalla guerra nel nord dell’Iraq. “In molti dei Paesi dove lavoriamo le persone non hanno letteralmente nulla – racconta Michael Shek, infermiere inglese di Msf che ha lavorato in Sud Sudan e in Siria –. Poter alleviare la loro sofferenza e vedere i sorrisi sui loro volti quando lasciano la nostra struttura è una delle gioie più grandi che puoi provare”.
Msf è sempre alla ricerca di infermieri per i nostri progetti. In questo momento cerca in particolare infermieri di sala operatoria (strumentisti) e con esperienza in neonatologia e pediatria. Tutte le informazioni QUI.
Fonte: www.medicisenzafrontiere.it
Lascia un commento