La deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali critica aspramente l’emendamento al Decreto Bollette che consente l’utilizzo dei medici a gettone non solo nei servizi di emergenza-urgenza, ma anche in altri reparti. La soluzione al problema della carenza di personale? “Più personale e stipendi più alti”.
“Martedì è accaduto un fatto gravissimo: durante il tour de force voluto dalla maggioranza per concludere la votazione degli emendamenti al Decreto Bollette entro la notte, comprimendo all’osso i tempi della dialettica parlamentare, è stato approvato un emendamento con cui si amplia la possibilità di ricorrere ai medici a gettone“. Lo scrive in una nota Marianna Ricciardi, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali.
“Un espediente, quello dei medici a gettone, che potrà essere utilizzato non solo nell’emergenza-urgenza, ma in tutte le specialità – prosegue la nota -. Intercettato giusto in tempo, sono intervenuta per dichiararci assolutamente contrari, perché se si può tollerare in una condizione di emergenza, ben altra cosa è permetterlo per tutte le specialità indiscriminatamente”.
Sempre Ricciardi: “Il ricorso ai medici gettonisti non ha solo il problema di essere più oneroso per l’intermediazione delle cooperative, ma, cosa ancora più grave, non garantisce la continuità delle cure. E se il ricorso a questo tipo di ingaggio può ‘tollerarsi’ come ultima opzione nel contesto di emergenza-urgenza, è assolutamente inaccettabile permetterlo in altri contesti”.
E ancora: “Ricorrere ai medici a gettone vuol dire compromettere i valori alla base del Servizio sanitario nazionale. Un rischio che dovrebbe preoccupare il ministro Schillaci, che pubblicamente ha sempre affermato di voler combattere il fenomeno dei medici a gettone, ma nei fatti ne amplia le possibilità di utilizzo. Questo significa predicare bene e razzolare male”.
Conclude Ricciardi: “La soluzione, invece, è sempre e soltanto una: superare il blocco al tetto di spesa per il personale, che non consente né di aumentare gli stipendi né di assumere. Non essendovi limiti alla voce ‘beni e servizi’, le aziende sanitarie riescono ad aggirare l’ostacolo offrendo ai gettonisti remunerazioni tre volte superiori rispetto al personale dipendente. E questa è una stortura assolutamente inaccettabile”.
Redazione Nurse Times
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