In occasione della prima giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato arriva il ringraziamento a medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro Speranza e della presidente della Federazione nazionale degli infermieri Mangiacavalli
Il Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
“La prima giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato costituisce una importante occasione per rinnovare la più profonda riconoscenza del Paese verso tutti coloro che con professionalità e abnegazione si sono trovati, e tuttora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica che, a distanza di poco più di un anno dalla sua comparsa, ancora ci affligge.
Fin dall’inizio della diffusione del virus, il personale sanitario si è dimostrato all’altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l’epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile.
È stato un impegno contrassegnato da difficoltà e sofferenze: moltissimi operatori hanno contratto il virus e tante sono le vittime che abbiamo dovuto piangere tra medici e infermieri. Soprattutto a loro va dedicata questa Giornata.
Il nostro sistema sanitario nazionale, pur tra le tante difficoltà, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell’intera collettività.
Per queste ragioni rivolgo, a nome di tutti gli Italiani, un saluto riconoscente a tutto il personale sanitario ed esprimo commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi”.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza
“Grazie per il lavoro straordinario che avete fatto in questi mesi. La pandemia ci ha aiutato a capire che è fondamentale avere un sistema sanitario nazionale che funziona. Per questo l’impegno deve essere quello di investire nella sanità pubblica”.
Le parole di Roberto Speranza che in un videomessagio ha voluto ringraziare medici, infermieri, volontari, operatori sanitari, personale sociosanitario e socioassistenziale nella giornata nazionale a loro dedicata. Il ministro ha puntato sulla tutela della salute, come diritto fondamentale di ciascuno, e sul fatto che occorra rinforzare il sistema sanitario nazionale.
La presidente della FNOPI Barbara Mangiacavalli
Un minuto di silenzio, da nord a sud, tra tutti i reparti di ogni ospedale d’Italia per rendere omaggio alla Giornata del personale sanitario, assistenziale e volontario. Un silenzio dovuto alle tante perdite di lavoratori indefessi, che hanno contratto il virus nel tentativo di salvare altre vite.
Sui 78mila contagi sono 81 gli infermieri ufficialmente deceduti finora a causa del virus, anche se i numeri degli ordini provinciali parlano di cifre molto maggiori (500).
Di questi, 19 erano campani e 16 lombardi: le due regioni che hanno pagato il prezzo più alto in perdite. Di questi, sei si sono tolti la vita. Sottolineando una crisi che non era solo nei reparti, ma anche nelle menti e nel cuore dei tanti lavoratori.
Mangiacavalli: «Tempo di relazione e di cura»
«Vivrò questa giornata in maniera molto rispettosa con quello che simbolicamente rappresenta. Non è una giornata in cui gioire però crediamo che sia anche opportuno manifestare ai nostri colleghi, alle famiglie dei colleghi che non ci sono più, ai nostri assistiti e alle loro famiglie quell’elemento che appartiene alla nostra deontologia e che abbiamo scritto nel nostro codice deontologico: è tempo di relazione, è tempo di cura». La presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli, in una intervista a Sanità Informazione
Infermieri filo conduttore tra pazienti e familiari
Cura che gli infermieri hanno sempre messo al centro. «Gli infermieri – ricorda Mangiacavalli – ci sono sempre stati, ci sono tuttora e continueranno ad esserci: al di là di quello che è successo in questo anno di particolare visibilità, si sono sempre presi cura dei loro assistititi fin da quando siamo nati come professione».
E a ogni singolo infermiere va il compito di «rimarcare la vicinanza ai nostri assistiti e usare la relazione e l’empatia che abbiamo con loro per ricordare che spesso siamo stati un punto di collegamento con i loro familiari. Questa giornata è per le persone che non ci sono più sia all’interno della nostra famiglia professionale che all’interno di tutti i nostri assistiti».
Redazione Nurse Times
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