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Maltrattamenti in una Rsa del Fermano: scattano i divieti di avvicinamento alle persone offese e di esercizio della professione per tre operatori

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Salento, anziani maltrattati e abbandonati in una casa di riposo: 11 indagati
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Le indagini, avviate nel dicembre del 2021, hanno documentato ripetuti abusi ai danni degli anziani ospiti.

I carabinieri del Nas di Ancona, in collaborazione con il Comando di Fermo, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese, con contestuale divieto di esercizio della professione, nei confronti di tre operatori in servizio a vario titolo in una Rsa della provincia di Fermo. Gravissima l’accusa: maltrattamenti fisici e psicologici ai danni degli anziani ospiti.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Fermo, sono state avviate nel dicembre del 2021. Gli elementi raccolti in fase preliminare hanno consentito di avviare una serie di approfondimenti investigativi e di documentare, anche con il successivo supporto di attività tecniche, gli abituali abusi.

“I tre indagati per i fatti ritenuti, allo stato, di rilevanza penale sono tutti operatori con qualifiche varie, in servizio nella struttura in questione”, precisano i carabinieri, che parlano di “condotte ritenute di particolare gravità, ancor più perché rivolte verso soggetti fragili e vulnerabili, connotati da una età avanzata e bisognevoli di continua assistenza, cura e aiuto”.

“La notizia dei maltrattamenti su persone di una casa di riposo nel Fermano lascia davvero sgomenti – commentato l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini. Qualora le persone siano rinviate a giudizio, la Regione Marche si costituirà parte civile. Tali fatti, se hanno portato la polizia giudiziaria e la magistratura ad adottare misure cautelari nei confronti di presunti autori di maltrattamenti nei riguardi di persone affidate alla cura in strutture residenziali, sottolineano il preoccupante aumento di questi casi. In generale tali strutture sono autorizzate e accreditate con il Servizio sanitario regionale. Questa condizione del sostegno pubblico dovrebbe conferire una maggiore garanzia alle prestazioni eseguite, non il contrario. Ognuno è tenuto ad assumersi le responsabilità delle proprie funzioni, specie quando si tratta di persone così fragili e indifese. E la Regione vigilerà con il massimo rigore”.

Redazione Nurse Times

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