Angelo Mastrototaro è un infermiere affetto da un tumore incurabile che lo ha reso immobile in un letto.
Ha avviato una raccolta di fondi per poter avviare l’iter per morire dignitosamente in Svizzera.
“La mia vita è un inferno, ho scelto l’eutanasia”.
Queste le parole del professionista che conosce molto bene la propria situazione clinica e le sue probabili evoluzioni. Il caldo del periodo estivo rappresenta per lui un’altra fonte di sofferenza.
«Che volete che sia un po’ di calore quando non riesci quasi più a camminare, quando hai bisogno di qualcuno per fare qualsiasi cosa, anche per andare in bagno. Cosa volete che siano 40 gradi se sai che il tuo inferno ci sarà anche in inverno, quando fuori piove oppure nevica e le giornate sono cortissime?»
Angelo Mastrototaro era un infermiere dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Lavorava presso il Pronto Soccorso, avendo quotidianamente a che fare con persone in pericolo di vita. Il suo ultimo impiego è stato presso la centrale operativa del 118 torinese.
«Un uomo di battaglie» raccontano i colleghi del Dipartimento di Emergenza e Accettazione, di quelli che vorresti incontrare quando hai la sfortuna di ritrovarti steso su una barella in un ospedale.
La somma necessaria per poter accedere al suicidio assistito è di circa 10.000 euro.
Esistono associazioni di volontariato italiane che possono offrire supporto a chi volesse intraprendere questo percorso quali l’Associazione Luca Coscioni, l’Associazione Welby o l’Associazione Marco Cappato hanno attivato iniziative di supporto finanziario, come per il caso di Davide Trentini.
#ExitItalia è impegnata perche i propri soci e gli italiani possano ricevere informazioni corrette. La speranza è che venga presto il giorno che nessun italiano sia più costretto a recarsi in esilio in Svizzera per morire con dignità.
Chi volesse ottenere maggiori informazioni può consultare il profilo Facebook del collega.
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