Oltre a compromettere la vita sessuale e la salute delle donne, queste pratiche rappresentano una violazione dei diritti fondamentali della persona.
Oggi, 6 febbraio, ė la Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, istituita dalle Nazioni Unite per condannare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Una pratica che ogni anno due milioni di bambine e ragazze nel mondo rischiano di subire.
Gli infermieri, che hanno da sempre una preponderante componente femminile e nell’ultimo decennio anche multietnica, sono particolarmente sensibili al problema. L’Ente ordinistico di Firenze-Pistoia esprime la propria condanna per le MGF nel rispetto di usi costumi, anche perché spesso gli interventi sono praticati da improbabili chirurghi, senza osservare le norme igienico-sanitarie e creando alle povere donne vittime della pratica, quasi sempre bambine, ulteriori problematiche legate agli esiti di tale barbarie.
Nonostante i passi avanti fatti e l’impegno a livello mondiale per condannarle, non si è ancora riusciti a debellare del tutto le MGF, che compromettono gravemente sia la vita sessuale che la salute delle donne e rappresentano una violazione dei diritti fondamentali della persona. Sebbene la pratica sia concentrata in Paesi lontani dal nostro quotidiano, l’aumento dei flussi migratori ci mette sempre più spesso di fronte al problema. Che accada vicino o lontano, quello che conta è l’urgenza di eliminare le MGF e tutelare la salute di donne e bambine.
Collegio Ipasvi Firenze-Pistoia
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