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L’Opi Salerno sullo scandalo dell’infermiere a Capaccio Paestum

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L'Opi Salerno sullo scandalo dell'infermiere a Capaccio Paestum
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L’articolo di cronaca riguardante l’infermiere ebolitano coinvolto nella vicenda che ha visto undici indagati finiti agli arresti domiciliari, ha suscitato non poco scalpore oltre che per il profilo professionale rivestito anche perché ritenuto, secondo quanto riportato nell’articolo stesso, uno dei principali collaboratori di Squecco, sia prima che dopo il corteo delle ambulanze a Capaccio all’esito della vittoria elettorale del Sindaco Alfieri.


L’articolo in parola ha evidenziato non solo la gravità dei reati perpetrati ma anche la posizione di pregiudicato del sanitario implicato per una serie di reati altrettanto gravi.


Sulla vicenda è intervenuto il Presidente dell’OPI – Ordine delle Professioni Infermieristiche – di Salerno Cosimo CICIA, pure componente del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli OPI, per sentire i propri commenti e considerazioni sui fatti, in particolare sulla posizione dell’infermiere iscritto all’Ordine professionale che rappresenta.
Premetto – ha dichiarato il Presidente Cicia – che nella missione dell’Ordine rientra anche quella di operare per una maggiore responsabilizzazione della categoria infermieristica che riguarda non solo la qualità dei servizi assistenziali ai cittadini ma anche quello del rafforzamento dei sistemi di governance per creare le condizioni di un vero cambiamento perché è fondamentale affrontare anche la dimensione sociale di esso.


Da quando i Collegi IP.AS.VI. – ha continuato il Presidente – sono divenuti Ordini delle Professioni Infermieristiche, si è avverato un cambiamento agognato ed inseguito con il lavoro e l’impegno delle istituzioni profusi per anni, ma che era stato reso da tempo effettivo dal lavoro degli stessi infermieri.


La legge n. 3 del 2018, nota come decreto Lorenzin, da nome del Ministro della Sanità in carica, ha mutato in radice la natura dei disciolti Collegi IP.AS.VI. riconoscendo agli Ordini Professionali Infermieristici la natura di organi sussidiari dello Stato e non più Ausiliari dello stesso. Naturale che a tale radicale cambiamento si è associata una maggiore responsabilità, ad ogni livello, di ciascuno degli iscritti e dei loro rappresentanti in seno agli organi gestionali.


Così ha voluto puntualizzare l’intervistato: L’O.P.I. di Salerno, sin dalla entrata in vigore della legge istitutiva degli Ordini, ha fatto propri gli obiettivi che la norma si è proposta, perseguibili anche facendo ricorso ad un maggior controllo sull’operato dei propri iscritti e, laddove si è reso necessario, adottando sanzioni disciplinari, così come previsto dal relativo regolamento.

Voglio puntualizzare che all’esito della conoscenza dei fatti, l’OPI di Salerno ha adottato, immediatamente, la delibera di sospensione dall’iscrizione all’albo nei confronti dell’infermiere coinvolto; ha richiesto, contemporaneamente, il casellario giudiziale alla competente Procura della Repubblica di Salerno e, laddove dovessero emergere condanne definitive per i reati di cui alla previsione normativa del D.P.R. 221/50, non è esclusa l’adozione di ulteriori provvedimenti correlati alla gravità delle pene edittali, anche di natura espulsiva dall’albo.


Fin troppo chiara è la posizione dell’OPI rispetto ai fatti contestati e non possiamo che condividere la convinzione espressa di assumere, talvolta, le manieri forti al solo scopo di elevare, come già nei fatti riconosciuta, la dignità della professione infermieristica.

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