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L’infermiere sale in cattedra nelle scuole spagnole: da settembre insegnerà ai ragazzi l’educazione sanitaria

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La proposta di legge che istituisce la figura dell’infermiere scolastico è stata approvata dalla Commissione del Parlamento Andaluso. Sarà introdotto nelle scuole di quella regione iberica a partire dall’anno scolastico 2017/2018

La presenza di professionisti sanitari all’interno degli istituti scolastici rappresenta un’autentica conquista, al passo con i tempi e con una società in continua evoluzione.
L’infermiere scolastico avrà una formazione specialistica ottenuta mediante il conseguimento di un master universitario al termine del percorso di studi quadriennale per ottenere il titolo abilitante per esercitare la professione.

L’infermiere scolastico sarà inserito a tutti gli effetti nell’organigramma scolastico.

La deputata Marta Escrivà ha espresso la propria opinione: “L’infermiere è essenziale, se vogliamo affrontare il mondo giovanile in maniera globale. Con gli infermieri possiamo portare avanti un progetto globale di salute: dal monitoraggio dei bambini ad una campagna di prevenzione e sensibilizzazione alle sane abitudini”.
La parlamentare specifica che l’infermiere non sarà utilizzato per “mettere un cerotto”.
Considerando che l’Andalusia è la regione con più alta percentuale di gravidanze in età adolescenziale, che il 25% dei bambini sia obeso e che il 70% degli adolescenti consumino alcolici dopo i 14 anni, appare evidente come la presenza di un infermiere negli istituti scolastici assuma un’importanza fondamentale.

Il progetto globale renderà l’infermiere un vero protagonista riconoscendogli responsabilità in materia di educazione sanitaria.

Insegnerà a bambini e adolescenti come adottare stili di viti salutari, istruendoli sulle corrette abitudini alimentari, invitandoli a praticare attività sportiva e ad evitare l’abuso di alcolici e sostanze stupefacenti.
L’infermiere potrà anche educare gli adolescenti alla pratica del sesso protetto informandoli sui rischi correlati ai rapporti non protetti.

Ricoprirà un ruolo fondamentale anche nella gestione della patologie croniche che potranno affliggere molti bambini, riducendo l’assenteismo conseguente a somministrazione di farmaci a domicilio o in ospedale.

 

Simone Gussoni

Foto: web

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