La foto inserita in questo articolo è sicuramente molto cruda e potrebbe urtare la sensibilità di molti
Ma la protagonista, l’Infermiera Elise Wilson ed i propri cari hanno ritenuto necessario mostrare i segni della violenza con la quale i professionisti sanitari devono convivere.
Elise sorride perché è felice dopo la rimozione del tubo endotracheale che le permetteva di respirare e del sondino nasogastrico che la nutriva.
La Wilson, Infermiera presso l’Harrington Hospital, ha subito una violenta aggressione da parte di un paziente giunto in Pronto Soccorso nel mese scorso.
L’uomo, armato di coltello, ha colpito decine di volte la professionista sanitaria, riducendola in fin di vita. Dopo essere stata stabilizzata nel reparto dove presta servizio è stata trasferita mediante elisoccorso all’UMass Memorial per un delicato intervento chirurgico salvavita.
Il marito di Elise ed i colleghi della donna testimonieranno in tribunale con la speranza di poter aiutare gli inquirenti nelle indagini.
Troppo spesso gli operatori del pronto soccorso hanno richiesto che venissero sviluppati piani di prevenzione degli episodi di violenza da parte dei pazienti verso il personale.
“L’attacco subito da Elise è stato davvero vile e l’ha costretta a lottare per la propria vita per molte settimane“, racconta la collega Tracy Di Gregorio. La collega, in servizio nel giorno dell’aggressione in Pronto Soccorso prosegue:
“Sfortunatamente non posso affermare che gli episodi di violenza nei confronti degli infermieri siano ragione. Veniamo aggrediti ogni singolo giorno negli ospedali del Massachusetts. Speriamo che la riforma di legge “Elise Law” possa essere approvata ed arginare gli episodi e di violenza in ospedale.
Simone Gussoni
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