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Lettera di un nostro lettore sui fatti di Torino: portare la questione in Parlamento

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Non si placa lo sgomento dei tantissimi cittadini e infermieri italiani di fronte a quella che sta diventando una piaga senza precedenti per la comunità infermieristica: lo sfruttamento intensivo di infermieri costretti ad accettare qualsiasi tipo di vessazione, qualifiche demansionanti pur di mantenere un rapporto di lavoro.

E’ successo a Torino, ma siamo fermamente convinti che la realtà descritta nel nostro articolo dal titolo “Infermieri laureati assunti come “operai”. E nel mansionario spunta l’orario per le pulizie” è sicuramente diffusa in buona parte di questa Italia che costringe i propri neo laureati ad emigrare per poter svolgere la professione per cui hanno studiato e per cui credono.

Arriva a questa Redazione il contributo di un nostro lettore, Pasquale Giordano, che riportiamo di seguito.

“Questa cosa accade a Torino non in Campania, anche questo è bene dirlo: ‘In alcune Cliniche Private Accreditate della Regione Piemonte gli Infermieri, assunti come tali, erano e sono costretti, pur di lavorare, a svolgere le Funzioni richieste dal loro Inquadramento Professionale, durante il Giorno, e a fare Opera di Pulizia, di Notte’.

Trovo che tutto questo sia vergognoso e inaccettabile e confermi il fatto che ci troviamo dinanzi ad un Nuovo Schiavismo, nell’indifferenza generale ed è il motivo per cui tanti Giovani Infermieri Italiani fuggono all’estero ad esercitare la loro Professione, in particolare in Inghilterra e Germania.

Il tempo delle ipocrisie deve finire, va detto anche che ci troviamo, di fatto, dinanzi a quello che è diventato un Business, quello delle Università e mi duole dirlo, che sfornano ogni anno migliaia e migliaia di Infermieri Professionisti senza che attualmente vi sia alcuno sbocco lavorativo, nel pubblico in particolare, seppure vi sia grande necessità in tutta Italia, alimentando così o il lavoro nero o lo Schiavismo degli Enti Privati, i quali approfittano della situazione per dettare regole e condizioni, a sfavore della categoria sia chiaro, senza che nessuno batta ciglio.

Mi aspetto che ci sia più attenzione riguardo la vicenda ma nel senso più generale, che venga presa a cuore dalla Federazione Ipasvi Nazionale, nella figura della eccellente Presidentessa Barbara Mangiacavalli e che per una volta il Parlamento si attivi, in prospettiva, nel definire una nuova stagione, auspicabilmente migliore per la nostra professione, e anche nell’immediato, portando la questione all’attenzione del Governo con una Interrogazione Parlamentare.

Credo di parlare a nome di tutti gli Infermieri Italiani che ogni giorno vedono mortificata la loro persona e professione che tanto fa per gli altri e spero che questo non resti un grido inascoltato!”

Questa redazione accoglie con favore la richiesta del nostro lettore che rilancia con vigore e determinazione.

Invitiamo gli infermieri che si trovano nelle condizioni su citate ad inviare la propria testimonianza alla seguente mail: [email protected]

Giuseppe Papagni

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