Secondo il ministro della Salute, la manovra “contiene molte novità importanti per la sanità, che porteranno servizi migliori per i cittadini”.
Lo scorso 31 dicembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 30 dicembre 2018, n. 145, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Supplemento ordinario n. 62).
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, in un post scritto subito dopo l’approvazione definitiva del Parlamento, ha espresso la propria soddisfazione perché la manovra “contiene molte novità importanti per la sanità, che porteranno servizi migliori per i cittadini”. A cominciare “dall’impegno per trovare adeguate risorse per affrontare con decisione il difficile tema delle liste d’attesa”.
Ma non solo: “Il fabbisogno sanitario nazionale crescerà nei prossimi tre anni di 4,5 miliardi e abbiamo previsto la definizione di nuovo e pragmatico Patto della Salute in collaborazione con le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Voglio sottolineare anche i 4 miliardi di euro in più per attuare un vero e proprio Piano Marshall per l’edilizia sanitaria. Infine, una considerazione per la farmaceutica e i dispositivi medici: rispetto a questi ultimi, abbiamo implementato alcuni provvedimenti per rendere effettivi e obbligatori i registri di sorveglianza sanitaria; sulla farmaceutica, grazie anche al lavoro del tavolo della governance, sono presenti nella Legge di Bilancio norme per l’adeguamento del sistema di definizione dei prezzi – fermo al 2001 – nonché per l’aggiornamento dinamico del prontuario farmaceutico nazionale. Meritano infine una nota a parte i commi relativi alle disposizioni in materia di limiti per la spesa farmaceutica”.
I principali finanziamenti
- 350 milioni in tre anni per la riduzione delle liste di attesa; 150 milioni di euro per l’anno 2019 e 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 (commi 510-511-512)
- 4,5 miliardi per il fabbisogno sanitario nazionale in tre anni. Per l’anno 2019, il livello del finanziamento è determinato in 114 miliardi e 451 milioni di euro, incrementato di 2 miliardi per l’anno 2020 e di ulteriori 1,5 miliardi per l’anno 2021. Per gli anni 2020 e 2021, l’accesso delle regioni all’incremento del livello del finanziamento è subordinato alla stipula, entro il 31 marzo 2019, del nuovo Patto per la salute (commi 514-516)
- 4 miliardi di euro in più per ammodernare e ristrutturare gli ospedali. Il fondo dedicato passa da 24 a 28 miliardi (comma 555)
- 10 milioni per incrementare le borse di studio in medicina generale (comma 518)
- 22,5 milioni di euro per l’anno 2019 per i contratti di formazione specialistica dei medici, che aumentano a 45 milioni di euro per l’anno 2020, 68,4 milioni di euro per l’anno 2021, 91,8 milioni di euro per l’anno 2022 e 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023 (comma 521). Inoltre (commi 547-548) i medici in formazione specialistica iscritti all’ultimo anno del relativo corso sono ammessi ai concorsi per la dirigenza sanitaria (commi 547-548)
- 5 milioni di euro per gli IRCCS della Rete oncologica impegnati nello sviluppo delle nuove tecnologie antitumorali CAR-T (comma 523)
- 5 milioni di europer gli IRCCS della Rete cardiovascolare impegnati nei programmi di prevenzione primaria cardiovascolare (comma 523)
- 25 milioni di Euro in tre anniper l’adroterapia, terapia innovativa per la cura dei tumori, 5 milioni per il 2019 e 10 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021 a favore del Centro nazionale di adroterapia oncologica – Cnao (comma 559).
Redazione Nurse Times
Fonte: www.salute.gov.it
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