Di seguito il comunicato con cui l’Unione Sindacale di Base difende Francesco Scorzelli, condannando l’atteggiamento di Asst e Regione Lombardia.
Le disposizioni di servizio vanno rispettate, anche quando mettono a rischio la salute di lavoratrici, lavoratori e pazienti ricoverati. È questa la grottesca teoria che sta alla base della sanzione disciplinare di sei mesi di sospensione senza stipendio comminata a Francesco Scorzelli, delegato USB presso l’Asst di Lecco, che amministra gli ospedali di Lecco, Merate e Bellano.
In piena emergenza Covid, Francesco, nella sua qualità di coordinatore infermieristico, si era rifiutato di dare seguito alle disposizioni arrivate dalla dirigenza aziendale, ritenendo (e a ragione, come il tempo ha dimostrato) che queste mettessero a rischio la salute del personale del servizio di cui è responsabile e, di conseguenza – trattandosi di un servizio di distribuzione di materiale nei reparti di degenza -, anche quella dei ricoverati.
Sono le medesime disposizioni che costituiscono parte degli allegati all’esposto che l’USB ha depositato giovedì 10 settembre presso la Procura della Repubblica di Lecco, in merito alla mancata osservanza di alcune elementari misure di sicurezza previste dai decreti legge del governo per contrastare la pandemia negli ospedali dell’Asst di Lecco. Nei quali, vale la pena ricordarlo, sono morti per Covid-19 circa 347 pazienti e almeno 400 dipendenti sono risultati positivi, mentre ben 850 sono stati gli operatori in malattia tra marzo e aprile.
Davvero una singolare “coincidenza” intimidatoria, quella per cui, poche ore dopo il deposito del nostro esposto, la dirigenza aziendale ha deciso di inviare la sanzione al nostro delegato. Così come una strana “coincidenza” è la presenza a Lecco dell’assessore regionale Giulio Gallera, che proprio il giorno prima dell’annunciata consegna dell’esposto, ha definito “triste” la nostra decisione di “denunciare l’ospedale”.
Si tratta, con ogni evidenza, di precise scelte contro chi, come l’USB e i suoi delegati, ha puntato il dito verso un sistema sanitario regionale che ha dimostrato le enormi fragilità derivanti da scelte scellerate che hanno messo il profitto e non la salute al centro dell’interesse, evidenziando le responsabilità dei dirigenti ad ogni livello. Contro un sindacato che in un panorama sindacale appiattito e spesso complice, si è distinto per la capacità di analisi e di denuncia del tanto marciume che ammanta il mondo della sanità lombarda.
Il Coordinamento nazionale USB, riunito a Roma, ha approvato un documento (in coda il testo) che annuncia una campagna di solidarietà a Scorzelli, con iniziative da mettere in campo a tutela del delegato USB e, soprattutto, di contrasto al sistema pseudo-mafioso che governa la sanità lombarda, con i risultati che si sono resi drammaticamente visibili durante la pandemia.
La nota del Coordinamento Nazionale USB – Il Coordinamento nazionale USB esprime la propria solidarietà e stima a Francesco Scorzelli e condanna l’atteggiamento della dirigenza della Asst di Lecco, che con la sanzione della sospensione di sei mesi, con privazione della retribuzione, comminata al nostro delegato, ha messo in campo un’azione vigliacca e vendicativa a fini intimidatori, con l’intenzione di mettere a tacere le voci critiche e dissenzienti rispetto a un sistema sanitario che ha scelto di mettere al centro delle proprie scelte il profitto e non il diritto alla salute. Il Coordinamento nazionale USB decide di avviare una campagna di solidarietà e ogni altra possibile iniziativa a sostegno di Francesco e di programmare in tempi rapidi azioni di contrasto a questa inaccettabile logica.
Redazione Nurse Times
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