L’imputata deve rispondere di violenza a un pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, lesioni e diffamazione aggravata.
Si è aperto il processo a carico della 55enne di Comacchio che, vedendosi impedire la visita fuori orario di un parente, aggredì due infermiere, costringendo una di loro a ricorrere alle cure dei medici (avrà dieci giorni di prognosi). Accadeva la sera del 30 dicembre 2018 all’Ospedale del Delta di Lagosanto (Ferrara).
Stando all’ipotesi accusatoria, la paziente prese una prima infermiera a schiaffi e spintoni, continuando a picchiarla dopo averla gettata a terra, Nemmeno l’arrivo di altri due infermieri, intervenuto per soccorrere la collega, ne placò l’ira. Anzi, una di loro rimase a sua volta ferita.
Ora la donna deve rispondere di violenza a un pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, lesioni e diffamazione aggravata. Quest’ultima accusa deriva dal fatto che, successivamente all’alterco, si era sfogata su Facebook, offendendo una delle vittime.
In sede di indagini il pm aveva incaricato uno psichiatra forense di redigere una consulenza sullo stato di salute mentale dell’imputata. Risultato: al momento dei fatti contestati, quest’ultima era incapace di intendere e divolere, ma adesso è capace di stare in giudizio.
Dalla consulenza emerge anche un profilo di pericolosità sociale, che ha spinto la difesa a chiedere il rito abbreviato, subordinato alla concessione di una perizia supplettiva. Per l’Azienda sanitaria, che si è costituita parte civile, non sussisterebbero però gli estremi per procedere in tal senso. Il giudice si è riservato la decisione.
Redazione Nurse Times
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