La Cirrosi Epatica è una patologia ad etiologia multifattoriale che ha prevalenza sovrapponibile tanto in Europa quanto negli Stati Uniti: si stima si aggiri all’1,5 per mille (con dato sensibilmene aumentato nel Continente Africano e Asiatico, laddove sono comuni Epatite C e B cronicizzate)
È pur vero che la mortalità per Cirrosi si è dimezzata negli ultimi decenni, ma resta la quinta causa di morte nel mondo occidentale.
La clinica della suddetta patologia è oggetto di diverse attenzioni da dedicare, in quanto le complicanze ortali se non precocemente individuate contribuirebbero alla prognosi infausta del paziente.
È stata eseguita una revisione della letteratura evidence-based per un adeguato approccio diagnostico e predittivo delle complicanze dello status quo. La patologia si sviluppa dopo un quadro di fibrosi epatica e successivamente si può avere alterazione dell’emodinamica del paziente per elevazione della pressione portale. Le modificazioni anatomiche intraparenchimali e le modificazioni del normale funzionamento della fucina epatica comportano l’estensione di segni della malattia ai sistemi gastrointestinale, cardiopolmonare, neurologico, renale, immunologico ed ematologico.
Il decorso della malattia può prevedere degli stati di compenso e degli stati di scompenso.
Gli stati di scompenso sono chiaramente quelli più severi in quanto si associano a significativi eventi di morbilità e mortalità.
Le complicanze che si possono manifestare suggeriscono la tempestiva adozione della rianimazione che garantisca pervietà vie aeree e garanzia al circolo: emorragia da varici, ascite, aumento del rischio di infezione batterica, peritonite batterica spontanea (SBP), encefalopatia epatica, sindrome epatenale, sindrome epatopolmonare, ernia ombelicale ed idrotorace epatico sono alcune delle manifestazioni cliniche della cirrosi epatica complicata e scompensata.
In definitiva il riconoscimento della malattia previa accurata anamnesi remota ed esame obiettivo, e soprattutto quando i reperti sono suggestivi di declino subacuto delle condizioni generali (con o senza encefalopatia), devono allertare il sanitario alla presa in carico dell’assistito garantendo quanto su indicato e correggendo, in linea alle competenze, eventuali coagulopatia, piressia, alterazione elettrolitica, batteriemia…
CALABRESE Michele
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