Il 24 dicembre 2014, all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, è venuta alla luce la piccola Lavinia. Aveva solo 23 settimane, pesava 423 grammi ed era lunga 22 centimetri.
I medici dissero ai genitori che non ci sarebbero state speranze di sopravvivenza per la neonata.
“È viva. L’abbiamo subito intubata ma non ci sono speranze, è troppo presto!”
Ma a due settimane dalla nascita, un’infermiera avrebbe offerto un barlume di speranza ai neo genitori.
“Un’infermiera ci disse: ‘La medicina sta studiando il potere della musica. Questi bimbi non possono crescere con i rumori naturali della mamma ma si potrebbe seguire un percorso di musicoterapia, Mozart, Beethoven… lo so che è l ultimo dei pensieri quando non sai se tuo figlio vivrà o meno, ma che ne dite?”
Lavinia ha così iniziato ad ascoltare per interminabili ore le canzoni di Cesare Cremonini.
“Da quel momento Cesare iniziò a cantare per lei giorno e notte. Un mese. Due mesi. Crisi respiratorie, in alcuni momenti crisi gravissime e lei aveva solo 2 cose a cui aggrapparsi: alla sua forza e alle note di Cesare che mentre tutto era lontano e distante, lui continuava a tenere duro e cantare per la nostra guerriera.
A quel punto lei non conosceva nessun suono se non le note e la voce di Cesare. ‘Vorrei’, ‘Un giorno migliore’… Non conosceva la nostra voce ma quella di Cesare si”.
Lavinia ha da poco compiuto tre anni, ed è una bellissima bambina. Continua ovviamente a sentire le canzoni di Cremonini. La sua canzone preferita è “Nessuno vuole essere Robin“.
“Ha dentro di lei un bisogno naturale di musica. Per questo a soli 3 anni va già a lezione di musica. Lavinia quando ascolta ‘Nessuno vuole essere Robin’ si maschera da Robin. Cesare è stato prezioso per lei”.
Il cantautore, commosso dalla vicenda, ha dichiarato di voler conoscere al più presto la piccola ed i genitori.
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