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La Spezia, Nursind chiede più infermieri in Neurologia al Sant’Andrea. La posizione dell’Opi

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Il sindacato considera insufficiente la dotazione organica durante i turni di notte. L’Ordine risponde al Nursind

Alla vigilia della riapertura del reparto di media intensità della S.C. Neurologia all’ospedale Sant’Andrea di La Spezia, il sindacato Nursind aveva chiesto un incremento della dotazione infermieristica e gli stessi infermieri afferenti al reparto avevano inviato una formale segnalazione a Opi La Spezia affinché valuti se sussistano o meno problemi per la sicurezza delle persone assistite.

Nursind ritiene che un infermiere e un oss nel turno di notte non siano sufficienti a garantire un’assistenza appropriata per tutti i 13 pazienti e promette di continuare la sua opera di denuncia e pressione nei confronti della direzione aziendale. “Se l’azienda spezzina non garantisce un numero di infermieri adeguato – fanno sapere dal sindacato -, non può fornire un’assistenza di qualità. C’è molta preoccupazione per il futuro di questo e altri reparti, nonostante il personale si adoperi in tutti i modi per sopperire alle carenze organiche con continui rientri e straordinari”.

Di seguito la posizione in merito di Opi La Spezia, espressa attraverso apposita nota stampa.

“Da diversi anni la posizione ufficiale del nostro Ordine degli infermieri, Opi La Spezia, è quella delle evidenze scientifiche su ogni questione che, appunto, può essere ricondotta a dati e numeri misurabili, e non legati alle differenti opinioni dei vari stakeholders.

Su questo argomento, quello dei numeri giusti sui carichi assistenziali, siamo anche ritornati con due articoli recenti, ancora visibili sulla home page del nostro sito ufficiale (opi.laspezia) e pubblicati il 12 agosto e il 12 settembre. La letteratura internazionale dice con chiarezza quanti sono gli infermieri per ogni struttura, sulla base di quelli che sono gli Ica (indici di complessità assistenziale) e le caratteristiche, naturalmente, di quell’ambiente e delle principali patologie degli assistiti, oltre ad alcune circostanze particolari sulle quali ritorneremo.

Nell’articolo del 12 agosto abbiamo ricordato che in dieci anni il Ssn ha perduto oltre 10mila infermieri, con conseguenze ovvie sulla qualità delle cure! Quindi, quello che pensiamo sulla situazione contingente è un pensiero per noi costante e valido in ogni contesto, che è in linea con il nostro agire (a livello provinciale e regionale, con il Coordinamento degli Ordini liguri) e che ci ha visto insistere per l’effettuazione del concorso per infermiere, per esempio, al fine di diminuire l’età media dei dipendenti di Asl 5 con questa qualifica. Dato (quello dell’età media) che incide molto, ad esempio, sulle capacità residue del personale di una certa età, non solo alla Spezia, naturalmente, ma in tutta Italia.

Purtroppo in molti ambienti non si è ancora recepita l’importanza del ruolo infermieristico: gli infermieri svolgono un ruolo decisivo nella qualità delle cure e nella prevenzione di complicanze; un numero adeguato permette di ridurre le più gravi complicanze, come infezioni, cadute, errori, tutte situazioni che spesso, in termini risarcitori, costano perfino di più delle assunzioni attese! Invitiamo gli scettici alla lettura delle conclusioni della ricerca internazionale RN4CAST, che ha riportato i numeri e i dati che, più delle opinioni dei singoli, dimostrano l’importanza della figura (https://www.rn4cast.eu/).

Per tornare allo specifico, sulla S.C. Neurologia siamo convinti che a rendere complessa l’assistenza in quella realtà non sia solo una questione di dotazione organica (che certamente incide, come per ogni altro ambiente), ma anche il numero, piuttosto alto, degli appoggi, cioè di quei pazienti in carico ad altra realtà ospedaliera, ad altro reparto, che vengono appunto appoggiati temporaneamente alla Neurologia.

Tutti coloro che si occupano di sanità, e di rischio clinico in particolare, sanno che si tratta di una procedura obbligata, per carenza di posti letto disponibili nelle realtà di competenza, ma allo stesso tempo di una procedura complicata, per il semplice fatto che i medici e gli infermieri di quella corsia appartengono a un settore diverso da quello al quale il malato è destinato (ad esempio, l’Ortopedia o la Nefrologia).

Concludiamo aggiungendo che, in un recente incontro che il nostro Ordine ha avuto con i responsabili della organizzazione in Asl, elencate le principali criticità, è stato assicurato un aumento sull’assistenza infermieristica nelle ore diurne (8-20) della Neurologia, considerate le evidenze già ricordate in queste note. Naturalmente noi, come Ordine, non rispondiamo per altri, ma crediamo corretto rendere disponibili le informazioni in nostro possesso, nell’interesse di tutti”.

Redazione Nurse Times

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