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La sanità del futuro si fonderà sulle nuove tecnologie: “Occorre investire con coraggio e determinazione” 

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La sanità del futuro si fonderà sulle nuove tecnologie: “Occorre investire con coraggio e determinazione” 
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Sarà la tecnologia a dare il più grande aiuto nella risoluzione degli eterni problemi della sanità italiana. A spiegarlo è il ministro della Salute Roberto Speranza.

“L’innovazione tecnologica, l’utilizzo delle nuove conoscenze, i sistemi di rete della ricerca, su cui dobbiamo investire con tutte le energie di cui disponiamo, la messa a sistema di competenze, che naturalmente devono essere internazionali, dentro una relazione aperta tra Paesi diversi, perché guai a immaginare che un Paese da solo possa affrontare sfide che sono invece globali, ecco io penso che tutto questo sia il cuore della costruzione della sanità del futuro dentro questo tempo“. 

Il ministro della Salute è intervenuto questa mattina all’evento dal titolo ‘Spine 4.0: l’innovazione per la prevenzione e il trattamento delle patologie del rachide‘, in corso oggi a Roma presso la sede del dicastero di Lungotevere Ripa.

“Abbiamo risorse che prima non c’erano– ha proseguito Speranza- quelle ordinarie del fondo sanitario nazionale, e poi quelle straordinarie, anch’esse clamorose e senza precedenti, con 20 miliardi in un colpo solo nel Pnrr. Sono risorse che nessun ministro della Salute aveva mai avuto a disposizione prima”.

“La sfida del Paese passa per unrafforzamento del Servizio sanitario nazionale. Lo sforzo che dobbiamo fare è quello di fare rete e tenere insieme i pezzi”, ha aggiunto Speranza.

 

SPERANZA: “DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI PER 1,7MLD PERSONE NEL MONDO”

“I disturbi di cui stiamo discutendo riguardano la quotidianità della vita di miliardi persone nel mondo. Il numero che viene riportato dalle stime dell’OMS è di 1,7 miliardi di persone con disturbi muscolo-scheletrici. Sono cifre impressionanti“, ha proseguito il ministro della Salute.

“Anche in Italia i numeri sono alti- ha fatto sapere Speranza- i dati ci segnalano come questa sia considerata la prima causa di malattie professionali denunciate all’Inail”.

Secondo il ministro, allora, la ricerca e la tecnologia sono ambiti su cui “ci dobbiamo muovere ancora- ha sottolineato- e credo che l’utilizzo delle nuove tecnologie, in questo ambito specifico, abbia una forza clamorosa. Ma più in generale questo è uno dei punti su cui dobbiamo investire di più”. 

E non è “un caso” che una delle misure volute dal governo nel Pnrr abbia a che fare proprio con “la sostituzione delle strutture ad alta complessità che non sono state rinnovate negli ultimi cinque anni- ha aggiunto ancora Speranza- noi facciamo su questo un investimento molto corposo, di circa 4 miliardi, per provare a modernizzare tutte le attrezzature ad alta complessità nei nostri presidi sanitari che hanno più di cinque anni. Questa è una grande operazione di equità nel Paese”.

Dott. Simone Gussoni

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