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Massimo Randolfi

La pressione sanguigna si abbassa con le proteine

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Le persone che consumano tante proteine hanno una probabilità ridotta di soffrire di pressione alta. Lo studio chi dimostra come un certo tipo di dieta possa fare la differenza

Una dieta ricca di proteine pare possa tenere a bada la pressione sanguigna.
Le proteine, tanto demonizzate negli ultimi anni a causa del loro potenziale effetto acidificante, sembrano invece essere importanti nella prevenzione dell’ipertensione.
A suggerirlo è un nuovo studio condotto dalla Boston University School of Medicine (BUSM). Studio che ha messo in evidenza come le persone che consumano elevate quantità di proteine avevano un rischio notevolmente ridotto di avere la pressione alta.
E quando si parla di dieta iperproteica non si tratta di un modo di dire, infatti, stiamo parlando di un consumo di 100 grammi di proteine al giorno. La riduzione del rischio sembrerebbe essere addirittura del 40%.

Lo studio è durato oltre dieci anni, e ha determinato le assunzioni proteiche di alcuni partecipanti sani del Framingham Offspring Study. Tutti i volontari sono stati seguiti al fine di valutare l’andamento della pressione arteriosa.
Dai risultati ottenuti si è potuto notare come gli adulti che consumavano grandi quantità di proteine – siano esse animali o vegetali – avevano statisticamente più possibilità di avere una pressione sistolica e diastolica ridotta, dopo quattro anni di follow-up.

«Questi risultati non hanno fornito prove che suggeriscono che gli individui preoccupati per lo sviluppo di HBP [pressione sanguigna alta] dovrebbero evitare l’assunzione di proteine nella dieta – spiega Lynn Moore, professore associato di medicina presso la Boston University – ma, piuttosto, che l’assunzione di proteine sembra svolgere un ruolo nella prevenzione a lungo termine dell’HBP».
Tutto ciò, secondo gli autori dello studio, non fa altro che confermare la necessità di ulteriori studi in merito al consumo di proteine associato ai disturbi vascolari e ai problemi cardiaci.
Lo studio è stato recentemente pubblicato sull’American Journal of Hypertension.

Mssimo Randolfi

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