Secondo uno studio pubblicato sulla rivista medica BMJ Open, il nostro piatto nazionale, se inserito in un buon piano dietetico, non determina aumento di peso. Anzi…
Alimentazione sana? Sì alla pasta. Chi l’ha detto che per dimagrire sia necessario eliminarla? Stando a quanto riporta il Daily Mail, infatti, non andrebbe bandita. Anzi, bisognerebbe reintegrarla perché potrebbe aiutare le persone a perdere peso.
È quanto emerge da uno studio condotto dal dottor John Sievenpiper dell’Ospedale San Michele di Toronto e pubblicato sulla rivista medica BMJ Open: “La pasta, quando viene inserita in un buon piano dietetico, non ha effetti negativi sul peso corporeo”. Secondo i ricercatori, a differenza della maggior parte degli altri carboidrati raffinati, la pasta ha un indice glicemico più basso. Quindi non fa impennare i livelli di glucosio nel sangue.
I ricercatori canadesi hanno studiato un campione di 2.448 persone, esaminando gli effetti del consumo di pasta rispetto ad altri carboidrati. I partecipanti, in media, avevano mangiato circa 3,3 porzioni di pasta alla settimana. Cosa è emerso? Seguendo una dieta sana e a basso indice glicemico, non si è verificato alcun aumento di peso o di grasso corporeo. Anzi, i soggetti interessati hanno perso circa mezzo chilo nell’arco di 12 settimane.
Per stabilire se la pasta possa determinare una perdita di peso anche in altri regimi dietici è però opportuno approfondire l’argomento con ulteriori ricerche. Secondo il dottor Michael Mosley, la cena rappresenterebbe il momento migliore della giornata per assumere carboidrati. Non ci sarebbe nulla da temere: niente picchi di zucchero nel sangue. Per seguire un’alimentazione sana è tuttavia importante che gli altri pasti non prevedano un eccesso di cibi contenenti amido, come pasta e pane.
Fonte: www.stile.it
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