La presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi interviene sulla vicenda relativa alla scelta della Asl Bat di affidare ad un dirigente infermieristico la direzione del Distretto socio sanitario di Canosa, Minervino e Spinazzola. “E’ una polemica che non ha basi professionali, ma solo connotazioni politiche”
ROMA – Travalica i confini pugliesi la vicenda relativa alla nomina di Domenico Antonelli come direttore del distretto socio sanitario n. 3 (che comprende i comuni di Canosa, Minervino Murge e Spinazzola). La scelta del Direttore generale della Asl Bat, Ottavio Narracci, salutata in maniera positiva non solo dal Collegio Ipasvi della provincia di Bari ma anche da quello della Bat, era stata contestata dalla consigliera regionale pugliese del Movimento Cinque Stelle, Grazia Di Bari e anche dall’esponente del gruppo Riformatori e Riformisti, in consiglio regionale, Francesco Ventola, attraverso un post sulla sua pagina facebook.
Da posizioni diverse i due consiglieri pugliesi hanno sollecitato un intervento del presidente della Regione, Michele Emiliano, per valutare la legittimità e l’opportunità di quella nomina.
Quale sarebbe il casus belli per la Di Bari e Ventola? Che il ruolo di direttore del distretto socio sanitario sia stato assegnato ad un dirigente infermiere (qual è Domenico Antonelli).
Scelta legittima, hanno fatto sapere immediatamente i presidenti dei Collegi Ipasvi di Bari e Bat, Saverio Andreula e Michele Ragantela: evidentemente, è il ragionamento dei massimi rappresentanti dell’ordine professionale degli infermieri in quei territori, i consiglieri regionali non conoscono la legge.
Vicenda che da pugliese diventa di rilievo nazionale con l’intervento della presidente della Federazione dei Collegi Ipasvi, Barbara Mangiacavalli, sicura del fatto che la presa di posizione della Di Bari (la cui interrogazione al presidente Emiliano ha avuto l’effetto di accendere la miccia delle polemiche n.d.r.) “non ha basi professionali, ma deriva sicuramente da un problema di natura politica e di scontro tra ideologie (quella dell’attuale presidente della Regione Puglia e delle opposizioni come il Movimento 5 Stelle, appunto), che non può e non deve mettere in dubbio la professionalità e la capacità di chi impegna il suo lavoro quotidiano a favore dei cittadini e di un sistema sanitario efficiente”.
Secondo la Mangiacavalli è giusto affermare che, come anche fa la consigliera M5S, direttori di distretto infermieri ce ne sono già. E sono in Regioni – Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna – tanto diverse politicamente quanto virtuose dal punto di vista dei risultati. Ma c’è di più: gli infermieri nei nuovi modelli di sanità che si stanno delineando ricoprono ruoli di piena responsabilità, da ruoli di primo piano nel management aziendale fino anche alla direzione generale delle strutture.
“La loro professionalità – dichiara la presidente della Federazione nazionale – soprattutto a livello di gestione del territorio, è riconosciuta in numerose Regioni che fanno della Sanità un loro fiore all’occhiello, oltre al Friuli Venezia Giulia e all’Emilia Romagna anche la Lombardia, il Piemonte, la Toscana, il Lazio e anche Regioni del Sud come la Campania, la Basilicata e il Molise”.
Sarebbe stato sufficiente, secondo la presidente Ipasvi, prima di utilizzare nella battaglia politica la professionalità infermieristica che la consigliera Di Bari del M5S si fosse documentata su queste evidenze o anche semplicemente avesse letto ciò che è scritto nell’ultimo rapporto Oasi del Cergas Bocconi per quanto riguarda le cure intermedie e l’assistenza sul territorio per comprendere quale deve essere a livello nazionale il nuovo modello di assistenza: risulta centrale la figura del case manager infermieristico come cabina di regia del percorso personalizzato e nella costruzione della continuità con gli altri professionisti della rete, tra cui il Mmg quale referente clinico e gli altri specialisti.
“Siamo certi – aggiunge la Mangiacavalli – della scelta basata sulla professionalità di Domenico Antonelli”. La sua nomina ha già seguito i criteri di trasparenza che la consigliera di Bari invoca dal suo profilo Facebook ed è legata a scelte precise di cui il direttore generale dell’Asl risponde in prima persona. “Basta polemiche sterili – dichiara con forza Mangiacavalli – che non producono fatti. E’ ora di dare uno stop a questo muro contro muro che alcuni – anche ordini locali che approfittano di situazioni coerenti in qualche modo con la propria storia ancorata a vecchi stereotipi ormai obsoleti – innalzano e che non giova ai professionisti e soprattutto danneggia i pazienti: il valore degli uni e degli altri si dimostra sul campo, non con le parole e i risultati dei nuovi modelli di assistenza sono sotto gli occhi di tutti”.
Salvatore Petrarolo
Foto: web
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