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La Mangiacavalli contro l’invasione di campo del Migep: “Non ci dicano quali sono i nostri ambiti di competenza”

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Secca replica della Presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi ai rappresentanti degli operatori socio-sanitari. “Lo dice anche il contratto che tra le nuove competenze degli infermieri non ci sono le attività di natura domestico-alberghiera”

 

ROMA – Il Migep esterna e la Mangiacavalli, a nome dei 440mila infermieri italiani, risponde con una stoccata più di spada che di fioretto. Perché il tema del contendere non è di quelli da salotto, ma la professione infermieristica e il suo doversi difendersi anche dalle spinte degli operatori socio sanitari. Per loro, nei giorni scorsi, hanno parlato i responsabili del Migep (Federazione nazionale delle professioni sanitarie e socio sanitarie) entrando a gamba tesa su “competenze professionali di altri” (gli infermieri n.d.r) per usare le parole della presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi, Barbara Mangiacavalli.

Esternazioni, quelle del Migep, che la numero uno degli infermieri italiani preferisce non commentare, ma alle quali risponde sottolineando che “la sanità può funzionare meglio se solo ognuno, consapevole dei propri ambiti di competenza, si impegnasse nel confronto e nella ricerca di buone relazioni tra le parti anziché lanciare siluri che accendono conflitti”.

Non ci gira attorno la Mangiacavalli a proposito di ruoli in ambito sanitario: “Ognuno rispetti il proprio profilo”. Nelle aziende sanitarie ognuno gioca un ruolo importante (gli infermieri e gli operatori socio sanitari) ma con diverse gradazioni di responsabilità.

 

La presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi, Barbara Mangiacavalli

Il problema nasce dalle situazioni emergenziali ed eccezionali che diventano spesso normalità nelle aziende sanitarie, provocando quel fenomeno della deprofessionalizzazione (o demansionamento) degli infermieri, costretti ad occuparsi anche di compiti dei quali si dovrebbero occupare gli operatori socio-sanitari. “E’ un fatto questo – sottolinea la Mangiacavallianche già considerato a livello deontologico nelle professioni che hanno un Codice ed è considerato a livello contrattuale: nell’ultimo atto di indirizzo per i nuovi contratti si prevede che le attuali e nuove competenze degli infermieri non debbano portare a forme di impegno improprio dei professionisti, anzi debbano escludere soprattutto attività di natura ‘domestico-alberghiera’ proprie invece di altre figure”.

A giudizio della presidente della Federazione Ipasvi, l’utilizzo improprio del personale (quello infermieristico nello specifico) nasce da parte delle strutture “che lo pongono su un piano quasi ricattatorio rispetto alla professionalità acquisita per far fronte alle proprie carenze strutturali”.

I conti in rosso della sanità hanno, però, provocato un paradosso: dal 2002 al 2015, il blocco del turn over ha ridotto di 8765 il numero degli infermieri nelle aziende sanitarie e fatto crescere di 22.846 unità gli operatori socio sanitari: “Un aumento – commenta la Mangiacavalliche non ha aiutato gli infermieri a evitare attività che non gli competono”.

La stoccata finale della presidente della Federazione Ipasvi rivolta al Migep fa il rumore di una randellata: “Non possiamo accettare di farci dire dal Migep quali sono gli ambiti di nostra competenza. Gli infermieri, invece, hanno titolo ad intervenire in merito al profilo e all’attività del’Oss per chiaro mandato professionale”.

 

Salvatore Petrarolo

Foto: web

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