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La lettera aperta di Uil Fpl Bologna

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Uil Fpl.

Al Direttore Generale AOSP Bologna

Al Commissario Ausl Bologna

Dott.ssa Chiara Gibertoni

Gent.ma Dott.ssa Gibertoni,

abbiamo avuto occasione di leggere attentamente la comunicazione che ha inviato a tutti i dipendenti dell’Ausl di Bologna e dell’Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi.

Premesso che ci lascia perplessi la sua necessità di evidenziare la negatività di situazioni di protagonismo, furbizie o polemiche astiose di piccolo cabotaggio che a noi non risulta siano i comportamenti a cui si orientano le volontà di migliaia di dipendenti che garantiscono quotidianamente il buon funzionamento della nostra sanità, riteniamo, nel contesto della rappresentanza e della tutela del personale che compete contrattualmente alla scrivente, sottoporle alcune brevi riflessioni.

Condividiamo in pieno con lei che il momento sia critico e che richieda l’impegno di tutti, impegno che da sempre contraddistingue i dipendenti delle aziende sanitarie di Bologna, grazie ai quali, come lei ricorda, il nostro territorio si caratterizza per un servizio pubblico di eccellente qualità e di riferimento nel panorama regionale e nazionale.

Fin dai primi momenti dell’emergenza gli operatori del comparto sanità, nonostante l’incertezza e la paura per loro stessi e per le loro famiglie, hanno continuato ad operare a testa bassa, con grande senso di responsabilità e dedizione nonostante le avversità e i rischi, sopperendo a tutte le carenze, logistiche ed organizzative che anni di tagli hanno portato al sistema sanitario Bolognese, tagli effettuati da chi in epoca Pre Covid ha perseguito logiche di “efficienza” senza considerare in pieno quanto questo avrebbe intaccato l’efficacia e la resilienza del sistema. Esistono infatti compatibilità economiche ma allo stesso tempo sono da considerarsi alla stessa stregua le compatibilità sociali e queste due istanze vanno perseguite parallelamente.

Condividiamo con lei che questa sia è la più grande tragedia dal dopo guerra ad oggi, ma la storia ci insegna che negli anni a seguire l’Italia si affermò come settima potenza mondiale produttiva grazie alle politiche di investimento economico ed al confronto tra le parti sociali; concetto che avremmo gradito fosse emerso nel suo appello al personale dipendente.

La necessità di essere il più celeri possibili rispetto alle prospettive della costruzione di un nuovo assetto logistico e una rinnovata offerta ed organizzazione dei servizi sanitari alle collettività locali necessita, in ogni caso, di un indispensabile confronto prioritariamente sul versante della programmazione e successivamente su quello della gestione.

La Regione, le Istituzioni Locali, attraverso gli strumenti che la legislazione di riferimento consegna in particolare a queste ultime non devono offrire, a nostro modesto parere “un contributo”, quanto assumere decisioni e scelte per l’immediato e per la migliore prospettiva le quali sono poi oggetto, come da lei evidenziato della traduzione operativa in termini gestionali.

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