La dott.ssa Pontrelli Alessandra consegue la laurea in infermieristica presso l’Università degli Studi “La Sapienza”.
ABSTRACT
Introduzione: Al giorno d’oggi le infezioni sessualmente trasmissibili sono ancora troppo diffuse e poco conosciute, in particolare fra i giovanissimi, che sono tra l’altro il target più colpito e credo fortemente che il motivo possa essere la mancanza di una solida base di educazione alla sessualità e all’affettività da parte delle istituzioni scolastiche, luogo in cui i giovani passano proprio la maggior parte del tempo. Dal 1991 al 2019, infatti, sono stati segnalati 140.874 nuovi casi di IST. Il numero dei casi è rimasto stabile fino al 2004, con una media di 3.994 casi di IST segnalati per anno; dal 2005 al 2019, le segnalazioni hanno subito un incremento pari al 41,8%.
L’età media dei soggetti colpiti è di 32 anni e, considerando un periodo di incubazione delle Ist più o meno ampio, ciò significa che i soggetti contraggono le infezioni da giovanissimi. Probabilmente questo deve fungere proprio da campanello d’allarme per farci notare che ci sono delle evidenti lacune nell’educazione degli adolescenti.
A tal proposito, ho pensato a quanto un infermiere possa essere estremamente prezioso per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili e per l’educazione alla sessualità sia all’interno delle scuole, che all’interno di altre strutture.
Obiettivo dello studio
L’obiettivo della mia tesi di laurea è quello di mostrare quanto la figura dell’infermiere scolastico sia ancora troppo poco conosciuta e diffusa in Italia e quanto, in realtà, possa essere utile nella prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili all’interno delle scuole.
Materiali e Metodi: Per poter avallare la mia tesi ho realizzato un questionario composto da diciotto domande inerenti alla conoscenza della figura dell’infermiere scolastico e alle eventuali esperienze di educazione alla sessualità e all’affettività vissute durante il periodo scolastico.
Il questionario è stato sottoposto a soggetti maggiorenni che ancora frequentano le scuole superiori o che le abbiano da poco terminate ed è stato diffuso tramite i principali social network, come Whatsapp, Instagram e Facebook.
Risultati
Dal mio studio ne è emerso che il 95% degli intervistati aveva già sentito parlare di educazione sessuale, ma di questi solo il 48,9% aveva svolto degli incontri inerenti la tematica all’interno della propria scuola. Il 76,1% degli utenti ritiene che l’educazione sessuale fornita dalle istituzioni scolastiche italiane sia praticamente inesistente.
Inoltre, il 65,6% degli intervistati non ha mai sentito parare di infermiere scolastico ma, di questi, l’85,6% ritiene che questa possa essere la figura adatta a occuparsi di educazione sessuale e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili all’interno scuole.
Conclusioni
A conclusione del mio lavoro di tesi ritengo di poter confermare e sottolineare ulteriormente quanto la figura infermieristica sia estremamente versatile e importante all’interno di qualsiasi ambito, in particolar modo quello della prevenzione.
Tramite la somministrazione del questionario, inoltre, è emersa proprio una necessità impellente, da parte dei giovanissimi, di affrontare determinate tematiche come la sessualità, l’affettività e la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili con il supporto di figure competenti, come quella di un infermiere scolastico, che possano fornire loro una solida base su cui costruire un futuro in cui la salute è al primo posto.
Mi auguro vivamente, quindi, che in un futuro prossimo ci si possa realmente impegnare per far sì che all’interno di qualsiasi istituto scolastico, di ogni ordine e grado, i giovani possano essere davvero i protagonisti e possano avere la possibilità di crescere con le giuste consapevolezze che permettano loro di essere responsabili della propria salute.
Dott.ssa Pontrelli Alessandra
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