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La bimba affetta da sindrome di Down rifiutata da 7 famiglie ha trovato un papà

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La bimba affetta da sindrome di Down rifiutata da 7 famiglie ha trovato un papà
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La bimba che nessuno paresse voler adottare ha finalmente trovato qualcuno disposto ad accettare la sua disabilità.

A soli 18 mesi, è già stata rifiutata da ben 7 famiglie diverse in attesa di adozione, per colpa della sindrome di Down dalla quale è affetta.

Capelli biondissimi e occhi azzurri sono le prime caratteristiche che saltano all’occhio, guardandola intenta a rotolarsi sul letto o mentre gioca con il proprio gattino.

Dopo molte esperienze negative vissute in così pochi mesi, il Tribunale dei Minori ha optato per una scelta insolita: un uomo single napoletano che non aveva posto limitazioni riguardanti patologie.

Luca Trapanese ha voluto fortemente un bimbo disabile per una motivazione che ha deciso di raccontare nel suo ultimo libro dal titolo “Nata per me”.

Il neo papà ha anticipato la sua storia al «Corriere del Mezzogiorno». Nessuna paura di prendersi una così grande responsabilità? «No, non avevo nessuna paura di adottare un bambino disabile. Era un’idea maturata in passato, con il mio compagno Eduardo, dal quale poi però mi sono separato.

In realtà prima pensavamo di ricorrere a una madre surrogata, poi capimmo di poter dare un’opportunità a un bambino difficile da collocare. Da quando avevo 14 anni faccio volontariato e lavoro con disabili e quindi ritenevo di avere gli strumenti adatti per farlo. Dopo la separazione con il mio compagno, è stata l’opzione che per me ha prevalso. Così ho fatto richiesta nel registro speciale che consente ai single di adottare in condizioni particolari».

Luca Trapanese è da tempo impegnato nel sociale, avendo fondato a Napoli l’associazione «A ruota libera», che si occupa di ragazzi Down, e poi «La casa di Matteo», per bambini gravemente malati.

“Ho realizzato il sogno di avere un figlio”, conclude il papà single. Per lui, le difficoltà nel crescere un bambino “sono le stesse”.

“E’ importante non vedere solo la disabilità del bambino, ma tutte le sue potenzialità. E Alba ne ha tantissime”.

Simone Gussoni

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