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La Banca del cuore senza Infermieri

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“Dal 10 al 12 aprile, il Truck Banca del Cuore sosterà nella piazza Prefettura di Bari e la popolazione, dalle ore 9 alle 19, potrà gratuitamente essere sottoposta a un controllo cardiologico completo di elettrocardiogramma, misurazione della pressione arteriosa e screening metabolico. Da una sola goccia di sangue sarà rilevato Colesterolo totale, Trigliceridi, HDL, LDL, Glucosio ed Emoglobina glicata.”

Esordisce così il Dr. Riccardo Guglielmi per annunciare la lodevole iniziativa che permetterà ai cittadini di usufruire di: controllo cardiologico completo di elettrocardiogramma, misurazione della pressione arteriosa e screening metabolico. Da una sola goccia di sangue sarà rilevato Colesterolo totale, Trigliceridi, HDL, LDL, Glucosio ed Emoglobina glicata.

Lodevole per i cittadini, si, molto, ma agli occhi della comunità infermieristica, leggendo l’articolo, salata agli occhi una grande assenza: quella, appunto dei Dottori in Infermieristica.

Sappiamo come il ruolo del Professionista Infermiere, sia di rilevante impostranza nelle campagne di prevenzione e screening. Ad egli, come da profilo professionale, vengono riconosciute come funzioni proprie la prevenzione, l’assistenza e l’educazione sanitaria.

Chiediamo, quindi, spiegazioni in merito alla questione, al Dr. Riccardo Guglielmi, in modo da poter aver delineato l’iter del progetto realizzato dal punto di vista dei Professionisti Sanitari coinvolti.

L’iniziativa rientra nel Progetto Banca del Cuore promosso dall’ANMCO, Associazione cardiologi ospedalieri e dalla Fondazione per il Tuo cuore. L’Istituto Superiore di Sanità sostiene dal 2015 tale progetto recentemente insignito della prestigiosa medaglia al merito della Presidenza del Consiglio dei Ministri “per l’alto valore scientifico, assistenziale e sociale”.

In virtù di questo riconoscimento e delle motivazioni addotte, mi chiedo chi abbia curato l’aspetto assistenziale, dato che l’Infermiere è, per definizione, l’unico Professionista Sanitario che, in possesso di una Laurea e dell’iscrizione al proprio ordine,  il responsabile dell’assistenza generale infermieristica.

In attesa di opportune delucidazioni, auspichiamo un futuro di collaborazione frutto di reciproco rispetto e considerazione delle diverse professionalità.

 

Anna Di Martino

Fonte

www.corrierenazionale.net

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