Lo slogan ispiratore della campagna triennale Uicc è un inno alla speranza di sconfiggere la malattia. Una speranza alimentata dai progressi della ricerca oncologica.
“I Am And I Will” (“Io sono e io farò”) è lo slogan della Giornata mondiale contro il cancro 2019, celebrata oggi, lunedì 4 febbraio. Il messaggio che lo accompagna è chiaro e semplice: “Chiunque tu sia, hai il potere di ridurre l’impatto del cancro per te, per le persone che ami e per il mondo. È tempo di prendere un impegno personale”. Saranno queste parole a ispirare la campagna triennale Uicc (Union for International Cancer Control), finalizzata al potenziamento dell’impegno personale, cioè dell’impegno che ciascuno di noi può mettere in campo per sconfiggere quella che rappresenta la seconda causa di morte in tutto il mondo.
Ecco i principali dati sulla malattia a livello globale, resi noti dall’Uicc in occasione della ricorrenza odierna.
- L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro stima che un uomo su cinque e una donna su sei in tutto il mondo svilupperà il cancro nel corso della vita, con una mortalità di un caso su otto per gli uomini e di una caso su 11 per le donne. Ciò equivale a circa 9,6 milioni di persone morte di cancro nel 2018.
• Circa il 70% di tutte le morti per cancro si verificano nei paesi a basso e medio reddito (LMIC).
• Almeno un terzo dei tumori comuni sono prevenibili. Le mutazioni genetiche hanno un ruolo nel 5-10% dei tumori. Il 27% dei tumori si riferisce al consumo di tabacco e alcol.
• Fino a 3,7 milioni di vite potrebbero essere salvate ogni anno implementando strategie appropriate per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento.
• Il costo economico totale del cancro è di 1,10 trilioni di dollari. Ciò si traduce in una perdita di produttività e reddito famigliare, riduzione della qualità della vita, invalidità e, in definitiva, morte prematura.
• Con un investimento di 11,4 miliardi di dollari in strategie di prevenzione si potrebbero risparmiare 100 miliardi di dollari in costi sanitari per il trattamento della malattia.
Oggi, oltre il 50% dei malati guarisce. Anche se il tumore viene diagnosticato in fase avanzata, i risultati della ricerca oncologica si sono spinti al punto da garantire buone prospettive di sopravvivenza a un ulteriore 20%. La ricerca oncologica è caratterizzata da un susseguirsi incessante di nuove scoperte e nuove sfide, come spiega Giampaolo Tortora, professore ordinario di Oncologia medica all’Università Cattolica. “Negli ultimi anni sono stati compiuti enormi progressi sulla conoscenza dei meccanismi molecolari che governano la crescita delle cellule tumorali. Abbiamo scoperto, inoltre, che le cellule tumorali accumulano progressivamente mutazioni nel loro Dna. In parallelo, la ricerca farmacologica ha sintetizzato farmaci a bersaglio molecolare, in grado di colpire le specifiche mutazioni identificate”.
La chemioterapia rimane ancora un baluardo fondamentale della terapia antitumorale, ma a essa si è aggiunta la terapia basata sui farmaci a bersaglio molecolare. Molti di questi sono attivi contro alterazioni presenti solo in piccole percentuali di tumori, ma in quei pazienti possono produrre risultati molto significativi. “Negli ultimi 3-4 anni, dopo tanti anni di attesa e di frustrazioni, è arrivata la rivoluzione della immunoterapia. Sono stati scoperti alcuni meccanismi messi in atto ‘subdolamente’ dai tumori”, ha aggiunto Tortora.
I risultati incoraggianti prodotti dall’immunoterapia in diversi tipi di tumore lasciano presagire che la svolta possa essere vicina. Già nuovi farmaci basati sulla scoperta di altri freni che il cancro utilizza per nascondersi e di nuovi sistemi di potenziamento del sistema immunitario stanno per ampliare lo scenario terapeutico. “Il futuro – conclude il Tortora – sta nell’identificazione e nella selezione di pazienti con specifiche caratteristiche tumorali, e nell’impiego combinato e integrato delle diverse armi a nostra disposizione (chemioterapia, farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapia, radioterapia). Una vera personalizzazione del trattamento, insomma, che oggi va appunto sotto il nome di medicina personalizzata o, meglio, medicina di precisione”.
Redazione Nurse Times
Fonti: www.quotidianosanit.it – www.affaritaliani.it
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