Ne ha beneficiato una donna di 81 anni con quadro clinico particolarmente critico. Maria Pia Hospital precursore in Italia.
Al Maria Pia Hospital di Torino è stato eseguito un intervento di plastica valvolare transcatetere, utilizzando il sistema TriClip, con il supporto dell’assistenza circolatoria extracorporea ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation). In Italia è il primo intervento percutaneo di plastica della valvola tricuspide che ha combinato le due procedure. Ne ha beneficiato una donna di 81 anni. L’intervento è stato efficace e la paziente è stata precocemente mobilizzata e dimessa dopo una settimana di degenza grazie alla normalizzazione del suo compenso clinico.
L’eccezionalità dell’intervento è data dal quadro clinico particolarmente critico della paziente. “La paziente era affetta da un’insufficienza della valvola tricuspide, la principale valvola del ventricolo destro, patologia che ne determinava il malfunzionamento – spiega Elvis Brscic, responsabile dell’Unità di Cardiologia Interventistica del Maria Pia Hospital, a guida dell’equipe multidisciplinare che ha eseguito il raro intervento –. La gestione di questi pazienti è molto delicata perché, paradossalmente, la correzione improvvisa e completa del difetto può provocare un arresto cardiaco, in quanto il cuore non è immediatamente in grado di tollerare l’equilibrio cardiocircolatorio che si è ripristinato”.
La paziente, già sottoposta in passato ad intervento cardiochirurgico per la correzione della valvola aortica, presentava anche una storia di scompenso cardiaco progressivo del ventricolo destro, dovuto al difetto della tricuspide. Una condizione troppo rischiosa per un intervento chirurgico tradizionale.
La paziente trattata a Maria Pia Hospital presentava una massiva insufficienza tricuspidalica funzionale, a fronte di un corretto funzionamento della valvola aortica protesica, e un quadro di comorbidità che rendeva proibitivo il rischio di un eventuale re-intervento cardiochirurgico per la sua riparazione. Per questo motivo, dopo la discussione collegiale dell’Heart Team, si è deciso di intervenire tramite l’applicazione di una TriClip – innovativo sistema che attraverso un catetere permette di posizionare una clip protesica, ripristinando la funzionalità della valvola tricuspide – per via percutanea, ovvero senza taglio chirurgico, con l’impiego combinato di ECMOlife, un dispositivo di ultima generazione per il supporto extracorporeo dell’attività cardiaca, in grado di fornire ossigeno e rimuovere anidride carbonica direttamente nel sangue del paziente, mettendo così a riposo il muscolo cardiaco.
“L’impiego dell’ECMO – spiega Brscic – ci ha consentito di controllare il sovraccarico di lavoro sul ventricolo destro, determinato dalla correzione completa del difetto che causava lo scompenso, e di ridurre l’insufficienza tricuspidale in sicurezza, consentendo al muscolo cardiaco di adattarsi progressivamente al nuovo equilibrio del flusso e ripristinando l’autonomia cardiaca e respiratoria in modo graduale, anche con il supporto di farmaci”.
Le cause alla base di un’insufficienza tricuspidale possono essere:
- primarie (difetti congeniti, patologie reumatiche, traumi o infezioni);
- secondarie/funzionali (più frequentemente causate da patologie delle sezioni sinistre del cuore o del polmone).
La patologia della valvola viene classificata in base alla gravità del rigurgito dovuto all’insufficienza: da un grado lieve, moderato o severo fino ad arrivare a massivo e torrenziale. Tale condizione è associata ad una scarsa qualità di vita e a un quadro clinico complesso, che inoltre tende a peggiorare nel tempo così come i sintomi correlati: astenia, ipotensione, presenza di edemi periferici che determinano una marcata stasi venosa, con conseguente sovraccarico su fegato e insufficienza renale.
La TriClip è un sistema di ultima generazione che, tramite una procedura transcatetere, ripara i lembi della valvola tricuspide danneggiata, ripristinando attraverso il posizionamento di una clip protesica la funzionalità della valvola stessa in modo da ridurre il grado di insufficienza con notevole beneficio per il paziente. L’impianto di TriClip non comporta nessun taglio chirurgico. Si interviene infatti per via percutanea, attraverso la vena femorale, grazie a una piccola incisione. E’ richiesta un’anestesia generale solo per tollerare l’ecografia transesofagea, necessaria per visualizzare il cuore e guidare il corretto impianto della clip.
Per la sua complessità l’intervento di correzione della valvola tricuspide richiede il coinvolgimento di un’equipe composta da un cardiologo emodinamista, un ecografista, un cardiochirurgo e un anestesista, oltre a infermieri e operatori socio-sanitari. In questi casi il cardiologo, insieme al team multidisciplinare che lo affianca, valuta caso per caso l’idoneità del paziente sulla base di eventuali comorbilità e delle condizioni del ventricolo destro. Individuare il paziente idoneo permette interventi efficaci per la riduzione dell’insufficienza tricuspidale nella stragrande maggioranza dei casi. Il Maria Pia Hospital è tra i pochissimi centri in Italia, e tra le strutture riconosciute per la loro grande esperienza nel trattamento delle patologie valvolari, ad utilizzare la TriClip.
Redazione Nurse Times
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