Un paziente di 47 anni affetto da metastasi epatiche inoperabili secondarie ad un tumore al colon è stato sottoposto ad un intervento straordinario potendo fare ritorno ad una vita pressoché normale.
Il Professor Umberto Cillo, direttore della Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti Epatici dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova coadiuvato da uno staff di professionisti altamente qualificati, ha effettuato un innovativo intervento chirurgico che nasce dalla lunga esperienza nell’ambito della trapiantologia oncologica della Clinica di Chirurgia Epatobiliare.
La delicata operazione è stata svolta in due fasi: in un primo intervento è stato trapiantato a fianco del fegato malato un frammento di fegato donato da un famigliare. La parte impiantata ha iniziato il processo di crescita e, dopo 17 giorni, ha raggiunto un volume idoneo al sostenimento della vita del ricevente.
Con un secondo intervento, il fegato metastatico del paziente è stato rimosso utilizzando per la prima volta al mondo una tecnica mini-invasiva in videolaparoscopia.
L’uomo, in questi giorni ha potuto fare ritorno a casa, potendo riprendere la sua attività ordinaria. Era affetto da multiple metastasi epatiche da tumore del colon e giudicato inoperabile per il numero di metastasi che interessavano tutti i segmenti del fegato.Il folto team di esperti (chirurghi, anestesisti, tecnici della perfusione, strumentisti, infermieri e operatori di sala operatoria, oltre 20 persone specializzate) ha eseguito il delicatissimo intervento chirurgico combinando 3 diverse tecniche chirurgiche di alta specializzazione:
L’asportazione di metà del fegato affetto da metastasi;
Il trapianto in posizione ausiliaria della porzione di fegato donato (a fianco del fegato malato);
L’asportazione in videolaparoscopia del fegato malato residuo dopo aver ottenuto una rigenerazione fino ad oltre il doppio del volume della porzione del fegato donato.
L’intervento chirurgico è stato eseguito presso l’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, ha avuto inizio alle ore 8:00 del mattino e si è concluso alle ore 02:00 di notte del giorno successivo.
Nella primafase è stata condotta l’esplorazione addominale sul paziente che ha ricevuto il trapianto. Accertata l’assenza di malattia extraepatica, in una sala operatoria adiacente ha avuto inizio l’intervento chirurgico sul donatore che ha portato all’asportazione del lobo sinistro del fegato, circa il 20% della massa epatica. Fino ad oggi il trapianto da vivente veniva eseguito utilizzando almeno il 60-65% della massa epatica del donatore con significativo aumento del rischio.
Nella sala operatoria vicina, è stata eseguita in contemporanea l’asportazione del lobo sinistro del fegato del ricevente. La porzione di fegato prelevata dal donatore è stata impiantata con tecniche di ricostruzione vascolare microchirurgica e con l’ausilio del microscopio operatorio. E’ stato eseguito un trapianto di fegato ausiliario da donatore vivente con tecnica RAPID.
Il ramo destro della vena porta del ricevente è stato quindi interrotto per garantire tutto l’apporto ematico al lobo sinistro trapiantato stimolandone una rapida (RAPID) rigenerazione epatica. Questo primo intervento è durato 15 ore.
Step2 – A distanza di 15 giorni con un esame TAC è stato eseguito il calcolo volumetrico del fegato donato dopo rigenerazione. La TAC ha dimostrato che il fegato trapiantato dopo incubazione e rigenerazione ha raggiunto più del doppio del volume iniziale dimostrando di essere funzionalmente sufficiente a sostenere la vita del paziente. Si è quindi eseguito il secondo intervento 17 giorni dopo.
L’intervento è durato 6 ore e si è svolto interamente con tecnica mini-invasiva videolaparoscopica ed è consistito nell’asportazione del fegato malato residuo. È stato rimosso il lobo destro malato lasciando in sede solo il lobo sinistro trapiantato da donatore vivente, incubato e rigenerato, per la prima volta al mondo. È la sesta volta che sulla Terra viene eseguito questo complesso intervento, il secondo nel mondo da donatore vivente e Padova ha realizzato lo Step 2, per la prima volta al mondo, interamente con tecnica mini-invasiva in video laparoscopia.
L’EQUIPE L’intervento è stato eseguito da tre equipes chirurgiche della Chirurgia Epatobiliare coordinate in contemporanea: Prof. Umberto Cillo, Prof. Enrico Gringeri, Dott. Riccardo Boetto, Dott. Domenico Bassi, Dott.ssa Marina Polacco, Dott.ssa Michela Di Giunta, Dott.ssa Alessandra Bertacco, Dott. Alessio Pasquale, Dott.ssa Federica Scolari. L’equipe anestesiologica: Dott. Paolo Feltracco, Dott.ssa Stefania Barbieri, Dott. Helmut Galligioni, Dott. Stefano Veronese.
Si sono alternati nell’arco della lunga maratona chirurgica oltre 20 tra strumentisti, infermieri e operatori di sala operatoria, dei quali non conosciamo i nominativi poiché non citati nel comunicato dell’azienda ospedaliera.
Hanno contribuito anche i Radiologi dell’Azienda Ospedaliera diretti dal Dott. Camillo Aliberti. Il paziente è stato seguito e selezionato per il trapianto dalla Dott.ssa Vittorina Zagonel dell’Istituto Oncologico Veneto e dalla sua equipe: Dott.ssa Sara Lonardi, Dott. Fotios Lupakis, Dott.ssa Francesca Bergamo, Dott. Vincenzo D’Adduzio
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