Lo dimostra uno studio americano incentrato sui rapporti omosessuali e messa in relazione con un’epidemia nel Nord Europa.
Una studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Oklahoma e pubblicata su Emerging Infectious Diseases ha dimostrato che l’infezione da Campylobacter, quella di origine alimentare più diffusa nel mondo occidentale, può essere trasmessa per via sessuale. La ricercato americana si è concentrata su uomini che avevano consumato rapporti con altri uomini, mettendo in relazione la loro attività sessuale con un’epidemia nel Nord Europa e riscontrando un tasso di infezione 14 volte superiore in caso di rapporti omosessuali. “È importante che i medici informino i loro pazienti dei rischi associati al contatto sessuale”, ha spiegato la dottoressa Katrin Kuhn, prima autrice dello studio.
Di norma le infezioni da Campylobacter si verificano per contatti con pollo crudo, oppure per consumo di latte non pastorizzato o acqua contaminata da feci di animali infetti. Causa vomito e diarrea, e può rappresentare un rischio per le persone più fragili. Se un cibo presenta un colore o un odore strano, è molto probabile che sia contaminato ed è meglio evitarne il consumo. Per ridurre il rischio è opportuno mantenere le mani e la zona di cottura pulite, tenere separati carne cruda, pollame, uova e frutti di mare, scongelare gli alimenti congelati in frigorifero, nell’acqua fredda o nel microonde, impostare la temperatura del frigorifero a meno di 4,4 gradi e non fare affidamento esclusivo sulle date di scadenza.
Redazione Nurse Times
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