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Infermieri vincitori di concorso, ancora nessuna chiamata dalle Asl pugliesi. Il pentastellato Galante chiede spiegazioni ad Emiliano e Palese

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Corsi di laurea per la professione infermieristica. Galante (M5S): “Lavoro in sinergia tra Regione, Università e OPI per migliorare offerta formativa e arrivare a 2000 iscritti nei prossimi anni”
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BARI – La telenovela sull’assunzione dei 566 infermieri vincitori del concorso regionale della Asl Bari, si arricchisce di una nuova puntata.

A scriverla è il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale, Marco Galante. La sua è una denuncia sull’ulteriore ritardo che sta accompagnando la chiamata dei vincitori di concorso, visto che dal 14 marzo scorso sarebbero dovute cominciare le procedure di reclutamento da parte delle Asl pugliesi, delle aziende universitarie Policlinico di Bari e Foggia e degli Irccs “Giovanni Paolo II” di Bari” e “De Bellis” di Castellana Grotte.

Sono passati quattro giorni da quella data perentoria indicata dal Dipartimento Salute della Regione Puglia ma, come denuncia Galante, tutto tace.

“Ad oggi gli infermieri attendono la chiamata dalle Asl” spiega il capogruppo del M5S in Consiglio regionale. Galante con il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili, ha chiesto “l’audizione urgente in commissione Sanità dell’assessore alla Sanità Rocco Palese, del Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro, del presidente Michele Emiliano”.

Le assunzioni dei 566 infermieri risultati vincitori del concorso unico regionale, per titoli ed esami, sarebbero ancora ferme nonostante l’annuncio nei giorni scorsi dell’assessore Palese dello sblocco. “Vogliamo capire – concludono Galante e Casili – quali siano stati i criteri utilizzati in sede di attuazione degli strumenti di determinazione dell’indirizzo politico e, conseguentemente, come si sia arrivati alla scelta di privilegiare i vincitori già in servizio (a tempo determinato) presso le Asl, a potenziale danno dei vincitori che provengono da strutture sanitarie private o pubbliche di altre regioni“.

Salvatore Petrarolo

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