Ora sono tutti a casa i quindici infermieri che hanno rifiutato il vaccino e poi sono risultati positivi al Covid. Devono essere considerati in malattia o dovranno essere considerati inidonei alla loro attività professionale? Gli infermieri in questione ora sono a casa con danno procurato, oltreché a se stessi, anche allo stesso ospedale, che si vede privato di quindici risorse fondamentali in piena emergenza, a causa di una negligenza dei loro stessi dipendenti.
Accade all’ospedale San Martino di Genova dove il direttore generale Salvatore Giuffrida ha scritto al direttore dell’Inail di Genova, Marco Quadrelli.
Di sicuro, si è trattata di una grave inadempienza deontologica da parte di chi opera in strutture sanitarie e ha il dover di curare la propria salute, oltre a quella dei pazienti, per il principio implicito che l’una dipende dall’altra.
“Rimango perplesso quando sento di colleghi medici o infermieri restii a farsi il vaccino. Posso capire il cittadino che magari non ha delle basi scientifiche consolidate e non ha studiato medicina e può avere una certa riluttanza a farsi il vaccino, ma penso francamente che quei medici e quegli infermieri, se hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto, probabilmente hanno sbagliato lavoro” aveva detto tempo fa Pierpaolo Sileri.
- Morti sospette all’ospedale di Argenta (Ferrara), si scava nel passato dell’infermiere indagato
- Rinnovo Ccnl Sanità, Vannini (Fp Cgil) spiega le ragioni del no: “Niente risposte alle nostre richieste. Si vuole continuare a spremere i lavoratori”
- Professioni sanitarie: approvata la Legge sulla retribuzione dei tirocini di specializzazione
- Fentanyl, esperti Siaarti lanciano allarme disinformazione
- Salute mentale, nasce l’intergruppo parlamentare “One Mental Health”
Fonte: calabrianews.it; Secolo XIX (G. Filippi)
Lascia un commento