Fials-Confsal di Cremona chiede una diversa organizzazione del lavoro al pronto soccorso dell’ospedale Oglio-Po. Gli infermeiri protestano perché il pronto soccorso è sguarnito: affermano di essere costantemente in numero esiguo rispetto alle esigenze. Adesso, un esposto è stato inoltrato alle autorità competenti.
Sotto accusa, fa sapere la Gazzetta di Mantova, è la direzione medica del presidio ospedaliero.
Il 6 luglio, infatti, veniva emanato un protocollo organizzativo. Tale protocollo assegna al personale infermieristico in turno di lavoro ordinario del pronto soccorso, i trasporti programmati per esami o consulenze, anche per conto di altri reparti dell’ospedale.
“Viene così a mancare il contingente minimo di unità infermieristiche previsto per il pronto soccorso, con conseguenti possibili ripercussioni sulla presa in carico dei pazienti” scrivono i sindacati.
Venerdì mattina sembra ci fosse un singolo infermiere a gestire due ambulatori. Gli infermieri, giustamente, protestano e chiedono risposte alla attuale situazione.
Un solo infermiere al pronto soccorso
La domanda, infatti, nasce spontanea: cosa succederebbe, se c’è un solo infermiere e arrivano pazienti in codice rosso, o da trasferire subito in altri nosocomi?
“La struttura dovrebbe far venire un infermiere da un altro reparto, anche se non a conoscenza delle procedure specifiche; oppure dovrebbe richiamare, in modo illegittimo considerando l’orario diurno infrasettimanale, l’infermiere del pronto soccorso in pronta disponibilità”.
Il sindacato ha proclamato lo stato di agitazione, con contestuale richiesta del tentativo obbligatorio di conciliazione in sede prefettizia, al fine di ottenere «una corretta applicazione al contratto collettivo nazionale del comparto».
Nel reparto, intanto, il livello di stress è alto.
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