Nursing Up annuncia lo stato di mobilitazione a livello nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro.
Si avvicina lo sciopero generale degli infermieri italiani: è stato richiesto al ministro del Lavoro il tentativo di conciliazione previsto dalla legge e ora si tratta solo di aspettare la convocazione. Lo rende noto il sindacato degli infermieri Nursing Up, che ha proclamato nei giorni scorsi, insieme all’altro sindacato autonomo di categoria, Nursind, lo stato di mobilitazione di categoria a livello nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro. Alla protesta, che mette a rischio paralisi gli ospedali italiani si arriva nonostante l’organizzazione sindacale Nursing Up abbia più volte sollecitato un confronto sulle legittime richieste dei professionisti sanitari, ormai sempre più vessati dalle gravi problematiche che affliggono il Servizio sanitario nazionale.
«Nursing Up ha diramato un appello alla base affinché si tengano pronti per le azioni di lotta sindacali che saranno necessarie a ottenere quello che gli infermieri si aspettano». É quanto dichiara Antonio De Palma, presidente Nursing Up. I tentativi del sindacato, finalizzati a ottenere risposte alle ormai annose problematiche che riguardano le professioni sanitarie non mediche si scontrano con le direttive che il Governo e il Comitato di settore hanno impartito all’Aran, riguardo al rinnovo in corso del Ccnl del comparto sanità.
«Tali direttive – aggiunge De Palma – non consentono all’Aran, nella sostanza, di condividere a livello contrattuale innovazioni e/o riconoscimenti che comportino impegni di spesa inevitabilmente maggiori rispetto a quelli già stabiliti dall’esecutivo, tanto è vero che, nell’ambito delle attuali trattative, quest’ultima ha più volte ribadito di non essere in grado di accogliere alcuna richiesta di parte sindacale che comporti impegni di spesa superiori rispetto alle scarsissime risorse previamente messe a disposizione del contratto. Per quanto ci riguarda è finito il tempo delle nozze coi fichi secchi. Senza risorse economiche aggiuntive per gli infermieri non si può rinnovare il contratto».
Il presidente Nursing Up aggiunge: «É del tutto evidente che la limitazione posta all’Aran da parte del Comitato di settore e, per quanto di competenza, dal Governo non consente alla stessa Aran di dare risposte favorevoli alle richieste che noi abbiamo posto. Pertanto, sulle citate problematiche, si rende aprioristico e inutile il tavolo di confronto attualmente aperto, relativo al rinnovo del Ccnl sanità triennio 2016/2018. L’Aran non potrà dare in alcun modo risposte concrete ai problemi rappresentati dagli infermieri attraverso di noi senza che Governo e Comitato di settore adottino, ognuno per quanto di propria competenza, immediatamente e comunque prima della chiusura delle trattative in corso, proprie direttive “specifiche e integrative”, finalizzate ad affrontare la materia oggetto delle doglianze infermieristiche e delle altre professioni sanitarie non mediche».
Redazione NurseTimes
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