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Infermieri in vacanza rianimano vittima di annegamento:”Non siamo noi gli eroi, l’eroe è il bambino”

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Infermieri in vacanza rianimano vittima di annegamento:”Non siamo noi gli eroi, l’eroe è il bambino”
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La vacanza di un bambino di 9 anni di San Donato avrebbe potuto finire in tragedia.

Solo grazie alla prontezza e alla preparazione di due infermieri in vacanza presso il camping Park Mar di Borgio Verezzi ha potuto evitare il peggio.

Il piccolo, caduto nella piscina degli adulti, è stato rianimato proprio da Roberto Prazzoli, infermiere del San Matteo di Pavia e dalla moglie Tiziana Viola, infermiera alla Maugeri di Pavia.

Non siano noi gli eroi”, racconta il professionista. “L’eroe è il bambino. Noi abbiamo soltanto fatto il nostro dovere”.

In realtà sono stati i due infermieri a rianimare il piccolo che, a causa del grande caldo, si era tuffato in acqua.

«Per noi era l’ultimo giorno di vacanza – continua Prazzoli – Ci trovavamo a circa 30 metri dalla piscina quando abbiamo sentito un vociare. Inzialmente abbiamo pensato potesse trattarsi dei soliti gavettoni, poi ci siamo accorti che le voci erano sempre più concitate e siamo corsi a vedere».

Giunti in piscina gli infermieri pavesi hanno trovato il bambino in arresto cardiaco a bordo vasca.

«Io ho praticato il massaggio cardiaco e mia moglie le ventilazioni – prosegue –. Per i primi tre cicli il bambino non ha reagito, al quarto si è svegliato e il polso è ripreso».

Successivamente è giunto il personale del 118. Il piccolo ormai attivo e cosciente, è stato trasportato in eliambulanza al Gaslini di Genova.

“Per riuscire a tirar fuori dall’acqua il bambino – dice ancora Roberto Prazzoli – il bagnino ha dovuto spegnere l’impianto d’aspirazione perché il piccolo sembrava incastrato.

Quando noi lo abbiamo visto, presentava un vistoso ematoma sull’addome, ma non ci siamo preoccupati di cosa fosse accaduto, abbiamo pensato a rianimarlo“.

L’ipotesi è che, come successo recentemente a una ragazzina, anche il bambino di 9 anni di origini brasiliane sia rimasto incastrato nel sistema di purificazione.

In questo caso è andata bene – fa notare l’infermiere –. Il bagnino si è tuffato subito e noi siamo arrivati tempestivamente. Così siamo tornati a casa con un buon ricordo“.

Simone Gussoni

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