Una riflessione sul tema di chi si è trasferito al Nord per combattere il Covid e ora non può tornare nella propria terra.
Ricordate Brunella e Giovanni, i due infermieri neolaureati che durante la pandemia si sono trasferiti al Nord per aiutare a fronteggiare il virus, con l’incoscienza di adolescenti e il rischio di essere contagiati? Da allora sono passati due anni e mezzo, e i due infermieri sono diventati professionisti validi, pieni di esperienza, che li ha cambiati e li ha resi più forti.
Oggi, però, i nostri due ”eroi” vorrebbero tornare a casa, in Puglia, dove da poco c’è stata una stabilizzazione, che ha rincuorato tanti ragazzi precari senza affrontare un concorso. I nostri due ragazzi, però, nonostante abbiano vinto il concorso al Nord, non hanno molta speranza di ritornare nella propria terra.
Si dovrebbe fare una delibera specifica per aiutarli. Non è giusto che si dia la precedenza alle stabilizzazioni quando i nostri infermieri sono partiti senza un euro in tasca, andando lontano da casa, pagando affitti e studiando per conquistare il ruolo.
In questo modo gli infermieri divengono letteralmente prigionieri delle aziende sanitarie che li hanno assunti a tempo indeterminato. Essere di ruolo diventa così una sorta di condanna, perché ci si lega a vita all’azienda stessa dal punto di vista lavorativo.
Aiutiamo questi giovani a ricongiungersi alle loro famiglie. Si ritroveranno adulti, con parte dei sogni realizzati e altri no, con ancora tanta voglia di fare e con nuovi obbiettivi da raggiungere. Ma senza perdere la speranza. Ah, loro non hanno ancora posato la valigia.
Antonella Perrucci
Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes. NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes
- Aggressioni agli operatori dell’emergenza, De Palma (Nursing Up): “Serve una manovra a tenaglia per contrastare l’odioso fenomeno”
- Asst Spedali Civili di Brescia: concorso per 50 posti da infermiere
- Vicenza, ragazzo morto per osteosarcoma “curato” con metodo Hamer. I genitori accusati di omicidio: “Non fate come noi. Andate in ospedale”
- “L’infermiere in prima linea. Esperienza e innovazione nella gestione del paziente nefrologico”: successo per il convegno organizzato da Sian e Opi Cosenza
- Nursind Lombardia contro il “vizio” di cercare infermieri all’estero: “La Regione pensi a trattenere quelli italiani”
Lascia un commento