Collocarla al 2025 non intacca l’importanza della norma: gli infermieri sapranno dimostrare che può essere definitivamente cancellata
La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) prende atto della versione pubblicata in Gazzetta Ufficiale del DL 34/2023 in cui resta ferma l’abolizione dell’esclusività per il personale sanitario, pur collocandola a fine 2025.
È quanto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 30 marzo 2023, art. 13 del Decreto Bollette (vedi) varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso martedì 28 marzo.
Una modifica dettata sicuramente dal timore che il Ssn possa andare in difficoltà con un eccesso di libera professione e quindi con la volontà di tenerla sotto osservazione e sotto controllo per i prossimi due anni.
Un timore però che, per la FNOPI, non deve bloccare la norma e che, anzi, deve aprire un serio dibattito sulle dotazioni organiche. Si pensi ad esempio al massiccio ricorso del lavoro straordinario da parte degli infermieri dipendenti: in media circa 150 ore ciascuno, secondo l’elaborazione dei dati contenuti nel Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato.
Quindi la tenuta del Servizio sanitario nazionale va garantita con un numero congruo di organici e non con la limitazione della libera professione che gli infermieri possono svolgere per mettere al servizio della comunità e del Ssn le loro competenze più avanzate.
“Rileviamo per assurdo che se questo fosse il timore principale, dimostra una volta di più che il Servizio sanitario nazionale è sorretto dagli infermieri che lavorano ben oltre il loro normale orario contrattuale”, conclude la FNOPI.
Redazione NurseTimes
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