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Infermieri campani in rivolta: “È nostro diritto poter tornare a casa!”

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Oltre 1500 infermieri campani sono scesi in piazza per protestare e chiedere di poter ottenere il trasferimento verso la propria regione di appartenenza

Il gruppo di persone ha concentrato la manifestazione davanti agli uffici della Regione Campania, a Napoli. Uno striscione inequivocabile rende chiaro il loro intento: “È tempo di tornare a casa”.

Questi professionisti sono stati costretti ad emigrare anni fa, a causa del blocco delle assunzioni nella loro regione di origine e, da allora, non hanno più potuto fare ritorno a casa. Si tratta perlopiù di infermieri di mezza età, con mogli e figli rimasti in Campania, costretti a vivere separati in due città differenti.

I sanitari vogliono fare ritorno utilizzando un provvedimento che nelle altre regioni rappresenta la normalità ovvero la procedura di mobilità che solo il commissario Joseph Polimeni può avviare in Campania.

Da un lato gli infermieri campani non possono tornare a casa ma da un altro lato gli ospedali pubblici continuano ad assumere infermieri tramite agenzie di reclutamento del personale, violando l’articolo 97 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede tramite concorso”.

In Campania vi è una massiccia carenza di personale che porta a chiusure di unità operative. Pensionamenti imminenti aggraveranno la situazione pertanto la procedura di mobilità potrebbe dare sollievo evitando di dover ricorrere costantemente a personale con contratti atipici o precario.

La Redazione di NurseTimes seguirà e sosterrà gli infermieri campani che chiedono da molto tempo a gran voce di potersi ricongiungere con le proprie famiglie, lo farà dando visibilità alle manifestazioni di protesta e sollecitando i dirigenti campani a dare seguito alle loro richieste.

Simone Gussoni

 

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