Un drammatico episodio di aggressione al pronto soccorso dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto ha portato a gravi accuse contro una madre e una figlia, rispettivamente di 50 e 32 anni, che ora sono chiamate a rispondere di lesioni personali e minacce dinanzi ai giudici.
L’incidente, avvenuto a marzo scorso, è stato oggetto di un’indagine preliminare che ha portato all’emissione di avvisi di conclusione delle indagini preliminari, con valore di informazione di garanzia, firmati dal pubblico ministero Enrico Bruschi.
Secondo quanto emerso, la giovane donna si era recata al pronto soccorso con suo figlio e aveva portato con sé sua madre. Durante il loro soggiorno in ospedale, le due donne sono entrate in conflitto con una delle infermiere in servizio. In particolare, sembra che la più giovane abbia scambiato l’infermiera per un medico e abbia espresso le sue lamentele in modo acceso.
Quando l’infermiera ha cercato di spiegare il malinteso, è stata aggredita fisicamente. Durante la rissa, la giovane donna ha colpito violentemente l’infermiera con uno schiaffo che ha causato la rottura dei suoi occhiali da vista. I carabinieri sono intervenuti prontamente per raccogliere testimonianze e ricostruire l’evento.
Le lesioni subite dall’infermiera, giudicate guaribili in oltre quaranta giorni, l’hanno costretta a lasciare il lavoro. L’aggressione ha suscitato grande indignazione e ha portato persino all’intervento del presidente della Regione, Michele Emiliano, che ha espresso la sua solidarietà personale e quella della sua giunta all’infermiera.
La madre ha già richiesto e ottenuto di essere sottoposta a interrogatorio. Durante l’interrogatorio, ha negato le accuse di minacce e ha sostenuto di essere intervenuta solo per cercare di calmare la situazione.
Questo ulteriore episodio di violenza evidenzia l’importanza di garantire la sicurezza e il rispetto per il personale sanitario che lavora instancabilmente nei nostri ospedali.
Redazione Nurse Times
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