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Infermiera licenziata a 40 anni: discriminata sull’età

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Aumentano i contagi tra gli infermieri ingabbiati tra turni massacranti anche di 12 ore
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In un’epoca in cui la diversità e l’uguaglianza sul luogo di lavoro sono state amplificate, una storia tragica di discriminazione basata sull’età emerge da una tranquilla cittadina piemontese.

Medioli Sandy, 40 anni compiuti lo scorso settembre, si è ritrovata con la sua vita sconvolta dopo essere stata licenziata da una clinica privata convenzionata come infermiera di riabilitazione pneumologica.

L’infermiera, vive ora a Rivalta di Torino con suo marito e la loro figlia di 5 anni. La sua storia ha colpito il cuore di chiunque abbia sentito parlare della sua incredibile situazione. Dopo quasi un anno di servizio presso la clinica, è stata liquidata da una amministrativa, che è anche la figlia della direttrice dell’istituzione.

La ragione? La sua età superava il limite del bonus per sgravi fiscali under 36, che avevano scelto di sfruttare.

Ciò che rende la storia di Sandy ancor più dolorosa è il fatto che il suo lavoro era stato elogiato da entrambi i caposala e dallo staff con cui aveva lavorato in questo periodo. Nessun ritardo, nessun problema di comportamento. L’unico impedimento era stato un problema di salute che l’aveva costretta a rimanere in malattia per 5 settimane a causa di complicanze post operatorie da un intervento di colecistectomia.

L’ingiusto licenziamento di Sandy solleva un importante dibattito sulla discriminazione basata sull’età sul luogo di lavoro. La sua storia serve da promemoria che le donne che sono madri e lavoratrici non dovrebbero mai essere giudicate o licenziate in base alla loro età.

Sandy è ora determinata a far sentire la sua voce e a sostenere le donne e i lavoratori che si trovano in situazioni simili. Rappresenta una lotta per l’uguaglianza sul luogo di lavoro, affrontando sfide finanziarie con un affitto da pagare, spese, e un marito attualmente disoccupato. La sua resilienza è un esempio di come le persone possano affrontare l’ingiustizia con determinazione.

L’episodio ha già attirato l’attenzione dei media, e il supporto per Sandy continua a crescere. È chiaro che le storie come la sua sono importanti per porre fine alla discriminazione basata sull’età e spingere per una maggiore giustizia sul luogo di lavoro.

Sperando che questo articolo possa dar voce alla storia di Sandy e sollevare consapevolezza sulla discriminazione basata sull’età nel mondo del lavoro.

Redazione NurseTimes

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