La prontezza e la competenza dimostrata da un’infermiera in servizio presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera San Martino di Genova hanno permesso di salvare la vita di quattro persone
Bruna Ruocco, infermiera genovese con oltre 25 anni di esperienza, si trovava in servizio in Triage quando due pensionati arrivarono in ospedale lamentando una semplice sensazione di malessere generale.
La professionista ha immediatamente sospettato che si potesse trattare di qualcosa di più grave.
“È arrivato un signore in Pronto Soccorso accompagnato dalla moglie per una sincope in abitazione. Si è presentato convinto di aver avuto un nuovo problema neurologico, visto che anni prima aveva avuto un attacco ischemico transitorio.”
L’infermiera ha immediatamente sospettato potesse trattarsi di qualcosa di diverso:
“I parametri vitali erano nei range, ma la situazione descritta e la dinamica dei fatti erano molto confuse.
Il viso dell’uomo che avevo di fronte non mi piaceva anche se di fatto era cosciente. Ho deciso di dargli un codice rosso e farlo entrare subito. Dall’emogasanalisi arteriosa è risultata l’intossicazione.”
Si trattava di un’intossicazione da monossido di carbonio che non aveva risparmiato la moglie dell’uomo.
“Abbiamo visto subito come anche la moglie asintomatica. Di fatto anche lei risultava intossicata nonostante dicesse che non potesse essere colpa della calderina.
Mi disse che in casa fossero rimaste la figlia dei due con la nipotina di 9 anni. Riferivano che avesse vomitato in mattinata. Tutti pensavano che si trattasse di una semplice influenza.”
I sanitari hanno immediatamente contattato il numero unico dell’emergenza 112, spiegando cosa stesse accadendo.
Alcune squadre dei Vigili del Fuoco si sono immediatamente recate presso l’abitazione della famiglia insieme ad un automedica ed alcune ambulanze per prelevare le persone presenti. Tutti gli infortunati sono stati trattati in camera iperbarica.
“La fortuna è stata quella di accorgermi subito dell’intossicazione – prosegue l’infermiera – riuscendo a salvare anche le altre persone presenti in casa”.
Se avessi seguito il protocollo e le indicazioni del medico di famiglia che li aveva visitati avrei assegnato un codice giallo e nell’attesa forse non si sarebbero salvate la mamma e la bimba.
Ma ho fatto come mi ha insegnato una grande donna al corso… Mi disse «le persone guardale in faccia» e il sesto senso mi ha aiutato. Cosa che faccio ogni giorno.”
Anche i dirigenti dell’azienda ospedaliera genovese hanno voluto ringraziare l’infermiera con un post pubblicato sulla pagina Facebook:
“Questa ragazza è Bruna Ruocco, ‘triagista’ del Pronto Soccorso che ha salvato un’intera famiglia di Montoggio intossicata dal monossido di carbonio.”
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