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In Veneto la Fondazione SSP pronta a formare Oss in sostituzione degli infermieri…

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Fondazione SPP

Oggi parleremo della Fondazione SSP (fondazione scuola di sanità pubblica, managment delle aziende socio-sanitarie e per l’incremento dei trapianti d’organo e tessuti)

La Fondazione SSP è una Scuola di formazione specialistica e manageriale, costituita a Padova il 25/03/2014, svolge attività volte allo sviluppo e alla crescita organizzativa e professionale dell’area socio-sanitaria pubblica e privata. È diretta emanazione della Regione Veneto che riconosce in essa un punto di riferimento per la formazione di eccellenza del proprio personale.

La Fondazione SSP è la destinataria dell’organizzazione e della formazione degli oss citati nella ormai famosa delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 1122 del 25 agosto 2015.

La Delibera in questione andrebbe ad attivare un percorso di addestramento sperimentale riservato agli operatori socio sanitari, con lo scopo di far loro acquisire le conoscenze e le abilità necessarie per assistere, durante l’orario scolastico, i minori affetti da patologia inguaribile o disabilità grave.

Continuando nella lettura della delibera: “…Sulla base di simili considerazioni, nella seduta del 25 marzo 2009 il Consiglio Superiore di Sanità si è espresso favorevolmente riguardo all’addestramento di chi assiste in maniera continuativa un paziente tracheostomizzato al fine di consentire, dietro prescrizione medica, l’esecuzione dell’aspirazione endotracheale anche in assenza di personale sanitario. In seguito, l’Accordo Stato, Regioni e Provincie autonome di Trento e Bolzano del 29 aprile 2010 (Rep. Atti n. 49/CSR) ha statuito che la tracheobroncoaspirazione in ambito domiciliare dei pazienti tracheostomizzati che necessitano di assistenza continua, può essere effettuata su prescrizione medica, dai familiari o da altri soggetti che li assistono in via continuativa, purché adeguatamente formati. Sulla scorta del citato Accordo, la Giunta regionale del Veneto con deliberazione n. 1819/2012, ha approvato il progetto di formazione di persone che effettuano la tracheobroncoaspirazione a domicilio.

Considerando sia il già citato parere del CSS che l’Accordo Stato Regioni del 2010, i quali stabiliscono che la tracheobroncoaspirazione può essere eseguita oltre che dai familiari, anche da altri soggetti, il Ministero della salute, con nota prot. n. 33795-P del 07 luglio 2015, esprime il proprio parere ritenendo che nell’ambito di quest’ultima ipotesi (altri soggetti), può rientrare l’operatore socio sanitario alle condizioni e con i limiti fissati nei medesimi atti.

La figura che per alcune caratteristiche risponde maggiormente a criteri di adeguatezza e fattibilità per l’assistenza continua in ambito scolastico di minori che necessitano di un moderato e/o basso livello assistenziale è l’operatore socio sanitario”.

Con questo puzzle di parole, i dirigenti della regione Veneto che hanno elaborato questa delibera arrivano a delle deduzioni che sono del tutto opinabili e l’Operatore Socio Sanitario viene inquadrato alla stregua del care – giver che invece è il destinatario del parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità nella seduta del 25 marzo 2009.

Il nostro giudizio permane totalmente negativo, ma quello che vogliamo evidenziare è la presenza negli organi sociali della Fondazione SSP, tra i componenti esperti il presidente Ipasvi di Venezia Luigino Schiavon.

Vista la portata di questa delibera sarebbe opportuno che un rappresentante della professione infermieristica come il presidente Ipasvi di Venezia Luigino Schiavon si dimettesse da tale carica, come gesto di protesta contro una delibera che potrebbe mettere a rischio la salute dei suoi cittadini, in quanto l’O.s.s. non sarebbe in possesso di alcuna titolarità che gli permetterebbe di poter decidere autonomamente le risposte più idonee da dare in una determinata situazione clinica.

In questa delibera viene chiesto all’o.s.s. che ha completato con successo il “Percorso sperimentale di addestramento per operatori socio sanitari da assegnare a minori con patologia inguaribile o disabilità grave per l’assistenza in orario scolastico” e il successivo periodo di contestualizzazione, oltre a svolgere le attività proprie della qualifica, di:

  • rapportarsi al bambino e alla famiglia secondo modalità condivise con l’equipe;
  • utilizzare gli ausili prescritti per la comunicazione;
  • individuare i dispositivi prescritti dai professionisti e applicare le indicazioni d’uso;
  • eseguire la rilevazione di alcuni parametri (battito cardiaco, pressione arteriosa omerale, temperatura corporea, peso, altezza, pulsossimetria);
  • eseguire le tecniche prescritte per l’igiene personale;
  • eseguire le tecniche prescritte per sostenere il movimento;
  • eseguire le tecniche prescritte per favorire la minzione, per la misurazione della quantità delle urine, per aiutare durante l’autocateterismo e per controllare il funzionamento del catetere vescicale;
  • eseguire le tecniche prescritte per l’alimentazione attraverso sondino nasogastrico, gastrostomia e utilizzo della pompa enterale;
  • eseguire la medicazione prescritta per la gastrostomia, il sondino nasogastrico e la tracheostomia;
  • eseguire le tecniche prescritte per la tracheobroncoaspirazione, l’uso di Pep-mask, della Macchina per la tosse, per l’attivazione della ventilazione meccanica e l’erogazione di ossigeno;
  • applicare le procedure predisposte per eseguire le manovre di primo soccorso necessarie in situazione di urgenza/emergenza;
  • aiutare ad assumere i farmaci prescritti a orario fisso e/o in caso di specifiche e definite situazioni;
  • allertare il professionista di riferimento secondo le modalità previste dalle procedure;
  • adoperare gli strumenti operativi, informativi e comunicativi condivisi dall’equipe;
  • partecipare attivamente alle riunioni di equipe e condividere le problematiche vissute.

Nella stessa delibera viene chiesto ad un rappresentante Ipasvi di formare questi operatori socio sanitari.

Luigino Schiavon

A voi le conclusioni…

Redazione NurseTimes

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