Secondo lo studio condotto dai ricercatori canadesi dell’Institute for Clinical Evalutative Sciences di Toronto i virus influenzali aumenterebbero di sei volte il rischio di manifestare un infarto del miocardio.
I risultati ottenuti da Jeffrey Kwong e dal suo team sono stati riportati sul giornale scientifico “New England Journal of Medicine. Nella”. Nella ricerca sono stati analizzati 364 pazienti con età pari o superiore a 35 anni, colpiti da infarto nel periodo compreso tra la seconda metà del 2008 e la prima metà del 2015.
Sarebbe stato stimato come i ricoveri per infarto in seguito ad influenza salissero a 20 nei periodi di massima diffusione dei virus. Gli attacchi di cuore non contestuali alla sindrome influenzale sono risultati solo 3,3 a settimana
I virus influenzali rappresenterebbero un fattore di stress per l’organismo – e in particolar modo per il sistema cardiocircolatorio.
L’attività piastrinica risulterebbe alterata, provocando un maggior rischio di formazione di coaguli nelle arterie coronarie.
Nel campione di soggetti che sono stati colpiti da almeno un infarto durante il periodo di convalescenza post-influenzale, il 69% non era stato vaccinato, inoltre per il 76% dei pazienti si è trattato del primo infarto, noto come infarto miocardico acuto.
La connessione tra influenza e infarto è stata ricercata da quasi 100 anni tra i ricercatori. Già negli anni ‘30 gli studiosi hanno effettuato diverse sperimentazioni cliniche, ma, come spiega Reuters, a quell’epoca risultava estremamente difficile effettuare una diagnosi certa di influenza o di altra malattia – soprattutto se precedente all’attacco cardiaco.
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