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Il primo trapianto di cuore di maiale geneticamente modificato si è concluso con successo. A beneficiarne un 57enne

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Il primo trapianto di cuore di maiale geneticamente modificato si è concluso con successo. A beneficiarne un 57enne 1
epa09677908 A handout photo made available by the University of Maryland School of Medicine (UMSOM) that shows Surgeon Muhammad M. Mohiuddin, MD (C) leading a team as they handle a genetically-modified pig heart that was a successful transplant in a first-of-its-kind surgery on a 57-year-old patient, David Bennett, with terminal heart disease, at the University of Maryland Medical Center in Baltimore, Maryland, USA, 07 January 2022 (Issued 10 January 2022). EPA/University of Maryland School of Medicine (UMSOM) / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
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Il Primo trapianto di cuore di un maiale geneticamente modificato su un uomo si è concluso con successo. A beneficiarne è stato David Bennett Sr, 57 anni, residente in Maryland.
   
L’operazione, scrive il New York Times, è durata otto ore ed è stata eseguita a Baltimora. Il nuovo organo “crea il battito, crea la pressione, è il suo cuore”, ha detto il dr. Bartley Griffith, direttore del programma di trapianti del centro medico, autore dell’intervento. “Funziona e sembra normale ma non sappiamo cosa succederà domani, non è mai stato fatto prima”, ha aggiunto.  

L’uomo in questione aveva una malattia cardiaca che lo metteva in pericolo di vita. La potenziale svolta potrebbe portare un giorno alla fornitura di organi animali da trapiantare nei pazienti.

Lo scorso anno circa 41.354 americani hanno ricevuto un organo trapiantato, un rene per oltre metà di loro, secondo la United Network for Organ Sharing, una non profit che coordina gli sforzi nazionali per procurare organi. Ma c’è una grande carenza, tanto che circa una decina di persone nella lista muore ogni giorno. Gli scienziati hanno lavoro febbrilmente per sviluppare maiali i cui organi non siano rigettati dal corpo umano e la ricerca ha accelerato nell’ultimo decennio grazie alla nuove tecnologie di editing e clonazione genetica.

Dott. Simone Gussoni

 

Fonte: Ansa

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